Oltre 100mila casi Covid, virologi contro i concerti (ma solo dei Maneskin)

I medici raccomandano le mascherine Ffp2 anche all'aperto. Rianimazioni su del 3%

Oltre 100mila casi Covid, virologi contro i concerti (ma solo dei Maneskin)

I contagi sono schizzati a oltre 107mila, i ricoveri in terapia intensiva crescono del 3% e il tasso di positività è al 28,4. Di fatto il Covid ci propone un «menù invernale» nel cuore dell'estate. Non ce lo aspettavamo e ora è più che mai scomodo dover frenare la nuova sottovariante indiana quando sono stati pianificati tutti gli eventi collettivi da qui alla fine dell'anno. Eppure la nuova forma di virus sembra molto più contagiosa di Omicron 5: pare che una persona possa infettarne altre venti.

Che fare allora con gli eventi già organizzati? I medici puntano il dito contro il concerto dei Maneskin programmato allo Stadio Olimpico di Roma sabato prossimo, considerato una vera e propria «bomba sanitaria». A sentire il gruppo rock ci saranno 70mila persone e si rischiano 20mila contagi in una volta sola. Contando che in Lazio i ricoveri crescono del 15% e Roma viaggia sui 7mila contagi al giorno, non c'è da stare proprio tranquillissimi. Però ci si rende anche conto che non si può colpire un concerto in particolare, nè ci si può accanire ancora solo sugli adolescenti, quelli che senza dubbio hanno pagato il prezzo più alto delle restrizioni anti Covid.

Molti epidemiologi tuttavia già immaginano i nuovi focolai post evento e chiedono al gruppo di sospendere la serata. «È fuori discussione» taglia corto l'assessore romano ai Grandi eventi Alessandro Onorato. E d'accordo che il gruppo di ragazzi romani ha mostrato una certa sensibilità ai temi di attualità (dalla guerra alla parità di genere) ma è chiaro a tutti che non può essere un parere medico a sospendere un concerto sold out da aprile.

Sui social si scatenano le ire dei fans di Damiano e compagni. «Come mai ve la prendete solo con i Maneskin e non con il Jova tour di Cherubini o con Vasco Rossi?». Alberto Chiriatti, vice segretario regionale della Fimmg Lazio, non vuole fare crociate contro il gruppo rock ma si limita a far notare che «con questi numeri, in passato, sono state decise forte restrizioni. Mi rendo anche conto che oggi, dal punto di vista economico, nuove restrizioni avrebbero conseguenza drammatiche. Però è necessaria molta attenzione». «Non possiamo certo impedire ai ragazzi di andare al concerto dei Maneskin, dopo due anni di pandemia che li ha costretti a lockdown e sacrifici, ma il nostro consiglio è di indossare la mascherina Ffp2 che può evitare il contagio in una situazione di assembramento ad alto rischio» cerca un compromesso Antonio Magi, presidente dell'Ordine dei medici di Roma e provincia. Finora ci è stato detto che in estate, fra temperature e contatti all'aria aperta, il Covid si trasmette di meno. «Dobbiamo sfatare questi miti. All'aperto posso trasmettere l'infezione se sono molto vicino ad altri» interviene Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione sanitaria presso il ministero della Salute. Da rocchettaro commenta: «Concerto sì o concerto no? Se ci sono 100mila persone vicine senza mascherina, ovviamente il rischio c'è. Ci vogliono regole di buon senso e bisogna usare la mascherina. Non è un obbligo ma è discorso logico».

«Sarebbe auspicabile l'uso delle mascherine Ffp2, per ridurre il rischio di trasmissione - cerca una mediazione Roberto Cauda, ordinario di Malattie Infettive presso l'Università Cattolica - Pur non azzerando il rischio, le mascherine lo riducono».

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