Violentata, strangolata, legata e imbavagliata. È stata trovata senza vita in un frigorifero Claudia Lepore, carpigiana di 59 anni, uccisa a Santo Domingo. L'assassino ha accettato di farla fuori dietro il pagamento di 200mila pesos (qualche migliaio di euro, ndr) che però lamenta di non aver ricevuto.
Tradito da quel messaggio whattapp l'uomo ha confessato. Antonio Lantigua, alias El Chino, venerdì si è consegnato alla polizia dominicana e ora gli investigatori stanno cercando di accertare a chi fosse indirizzato quel testo «pagami i 200mila pesos... che ho già fatto... se non mi paghi ti succederà la stessa cosa, ti ammazzo». Il destinatario potrebbe essere la modenese Ilaria Benati, l'ex socia e amica con la quale la vittima nel 2009 aveva lasciato l'Italia per raggiungere Santo Domingo, dove avevano aperto un bed & breakfast a Punta Cana. Dopo qualche anno, però, il loro rapporto si era rovinato e Claudia aveva avviato un'altra attività, ma erano rimaste ad abitare in due case attigue sulla spiaggia di Punta Cana. È stata proprio Ilaria Benati a denunciare la scomparsa della carpigiana qualche giorno fa. L'assassino dopo aver ucciso la poveretta durante una lite, poi le ha sottratto i soldi e ha speso il denaro per giocare d'azzardo, mangiare e bere. Così ha detto, ma davanti agli inquirenti ha cambiato la sua versione dei fatti diverse volte. Inizialmente aveva tirato in ballo anche un italiano oltre a Ilaria Benati, che continua a proclamarsi estranea ai fatti. C'è il tremendo sospetto che la carpigiana sia stata rinchiusa nel frigo di casa sua mentre era ancora viva e la morte sia sopraggiunta per assideramento. Il corpo della donna è stato inviato all'Istituto nazionale di scienze forensi di San Pedro de Macorís. L'ambasciata d'Italia a Santo Domingo, in stretto raccordo con la Farnesina, sta seguendo fin dall'inizio la vicenda.
«È un delitto efferato che lascia di stucco - dice il sindaco di Carpi Alberto Bellelli -. Voglio esprimere, a nome della comunità, la mia vicinanza alla famiglia. E mi unisco alla loro richiesta di giustizia. Non conoscevo personalmente Claudia ma ho parlato con la sorella e le ho assicurato tutta la disponibilità dell'amministrazione, a partire da quando avremo la possibilità di riportare la salma della nostra concittadina in Italia».
A Carpi vive la mamma, la sorella e un fratello di Claudia. «Era una buona persona, era una buona ragazza - dice quest'ultima -. Lei voleva essere felice e basta. Io voglio giustizia per mia sorella, è l'unica cosa che voglio. Nessuno merita di fare quella fine». «Ci ha dato la notizia che aveva comprato un terreno - prosegue Anna - su cui aveva già iniziato a costruire la casa. Era felicissima, aveva voglia di vivere e di godersi la sua casa.
Si era riavvicinata a questa Ilaria Benatti, sua confinante, che era quella che le aveva consigliato di comprare. L'ho sentita l'ultima volta il 10 gennaio, giorno del mio compleanno. Ci siamo viste su Whatsapp in videochiamata c'eravamo tutti. Era contentissima nel farmi vedere la casa, era felice».
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