Un pericoloso errore gravido di conseguenze per la salute e la sanità pubblica a livello globale. Lo strappo di Donald Trump che ha ufficialmente annunciato lo stop ai finanziamenti all'Organizzazione mondiale della sanità da parte degli Usa ha destato grandissima preoccupazione in Europa. In un comunicato congiunto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e l'alto rappresentante della politica estera dell'Unione, Josep Borrel, chiedono alla Casa Bianca di tornare sui propri passi. «Di fronte a questa minaccia globale è giunto il momento di rafforzare la cooperazione - è scritto nel comunicato - Le azioni che indeboliscono i risultati internazionali devono essere evitate. In questo contesto, esortiamo gli Stati Uniti a riconsiderare la decisione annunciata».
Certo lo strappo di Trump non è un fulmine che arriva a ciel sereno. Fin dall'inizio dell'epidemia il presidente ha attaccato l'Oms soprattutto da quando il dilagare del coronavirus ha messo a nudo la pessima gestione dell'emergenza sanitaria da parte dell'amministrazione Trump, che ha anche peggiorato la situazione accumulando gaffes clamorose nel dispensare suggerimenti su come combattere il Covid 19. Trump ha quindi spostato l'attenzione dal suo operato direzionando la rabbia e il risentimento che montano nel popolo americano prima di tutto verso la Cina e poi verso l'Oms, colpevole secondo Trump di «connivenza» con Pechino. Trump ha accusato l'Oms di essere controllata dalla Cina nonostante «paghi solo 40 milioni di dollari all'anno, pochi rispetto a quanto gli Stati Uniti pagano: qualcosa come 450 milioni di dollari all'anno». Dunque Trump ha deciso di troncare tutte le relazioni e interrompere i finanziamenti mentre l'Europa invece ha deciso di incrementare le risorse destinate all'Oms. Von der Leyen e Borrell sottolineano come sia necessaria la collaborazione di tutti i paesi per una risposta adeguata alla pandemia. «La cooperazione globale e la solidarietà attraverso sforzi multilaterali sono le uniche strade efficaci e praticabili per vincere questa battaglia che il mondo sta affrontando», insistono dalla Ue. E per raggiungere questi obiettivi è richiesta la partecipazione di tutti. Anche per il ministro della Salute, Roberto Speranza è necessario ricucire lo strappo. «La rottura Usa è grave. L'Europa lavori subito unitariamente per ricucire lo strappo», esorta il ministro dai social. Preoccupata anche Angela Merkel. Da Berlino il ritiro Usa viene definito «un deludente passo indietro per la politica sanitaria internazionale». Queste le parole del ministro della Salute tedesco, Jens Spahn. Certamente Berlino non nega che «per avere un futuro, l'Oms ha bisogno di riforme» e che «l'Europa si deve impegnare con più forza, anche dal punto finanziario». Spahn poi aggiunge che questa sarà «una delle priorità» del suo ministero durante la presidenza tedesca del Consiglio Ue, che inizia il primo luglio.
Dall'inizio della pandemia l'Oms è stato bersagliato dalle critiche per il ritardo con il quale ha dichiarato l'emergenza globale e per aver accettato tutti i report sull'epidemia dalla Cina senza produrne uno indipendente.
Ma anche un gruppo di medici Usa esprime preoccupazione rispetto alla scelta di Trump visto che tra le altre cose l'Oms coordina gli studi sul vaccino antiCovid. E lo strappo di Trump potrebbe avere l'effetto di aumentare l'influenza della Cina sulle scelte per la salute globale.
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