Le navi delle Ong sciolgono gli ormeggi e (ri)salpano. Medici Senza Frontiere e SOS Méditerranée tornano in mare, riprendendo le operazioni di soccorso nelle acque internazionali al largo della Libia E avvisano l'Italia, minacciando di non portare alcun migrante salvato nei porti libici, in quanto non sicuri.
Mfs e SOS, dunque, punteranno dritto verso le coste italiche, chiedendo il permesso di attraccare nei nostri porti. Hassiba Hadj-Sahraoui di Medici senza frontiere ha raccontato a Le Figaro che all'organizzazione internazionale non governative erano stati congelati i conti bancari delle missioni italiane e di ricerca e salvataggio, a fronte di un'inchiesta in Italia sulla gestione dei rifiuti a bordo della nave Aquarius, come ricorda Libero.
Ma nonostante fossero stati bloccati anche i conti di alcuni membri dello staff italiano del'Ong, Msf si sarebbe dichiarata pronta a solcare di nuovo le acque, incuranti delle beghe politiche e dei guai giudiziari nei quali si sono impegolati. Ora, infatti, se ne infischiano, e, anzi, lanciano un messaggio di sfida ben preciso. Louise Guillaumat direttrice delle operazioni di Sos Méditerranée ha dichiarato: "Non forzeremo le acque territoriali italiane, ma rifiuteremo di sbarcare le persone in Libia, nel rispetto del diritto marittimo internazionale".
Ma oltre a MSf e SOS, riecco
anche l'Ocean-Viking, il cargo battente bandiera norvegese di 69 metri di lunghezza e 15,5 di larghezza, in viaggio a vele spiegate per raggiungere il Mediterraneo centrale, per dare manforte alle operazioni di salvataggio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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