I talebani dell'accoglienza si mobilitano dalle Ong ai parlamentari, come Rachele Scarpa (foto) del Pd, per mettere i bastoni fra le ruote al governo in Albania. E si stanno muovendo anche i duri della «Rete contro le detenzioni dei migranti», un'alleanza di estremisti italiani e albanesi pronti a manifestazioni più decise. Tutti in attesa dell'appoggio della magistratura da Roma.
Le falangi delle Ong, sbarcate in Albania, usano l'onorevole Scarpa come ariete per entrare nell'hotspot di Shëngjin con l'obiettivo di far riportare indietro i 49 migranti trasportati da nave Cassiopea della Marina militare. «Torno in Albania per la terza volta e come me ci saranno anche rappresentanti del Tavolo Asilo e Immigrazione, giornalisti e esponenti politici di altri partiti» ha annunciato ieri l'esponente Pd. L'asse pro migranti sbarcato a Shëngjin, composto dal Tavolo Asilo e Immigrazione e dal Gruppo di Contatto Parlamentare «evidenzia gravi violazioni in relazione all'accertamento della minore età e delle vulnerabilità, che deve avvenire prima del trasporto in Albania». In realtà 4 presunti minorenni e un adulto torneranno in Italia dopo la selezione svolta dall'Unhcr, agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati, al punto di sbarco di Shëngjin. Per i talebani dell'accoglienza «il Governo sta nuovamente sperimentando il modello albanese con fini puramente propagandistici da un lato, e innalzando lo scontro con la magistratura dall'altro, senza attendere la pronuncia della Corte di Giustizia europea per proseguire le operazioni». Ovviamente la sentenza della Cassazione che conferma come sia il governo a decidere sui paesi sicuri non viene nemmeno presa in considerazione. Il portavoce della missione, Francesco Ferri di ActionAid, si è collegato con Onda d'urto, la radio degli antagonisti. La conduttrice parla senza mezzi termini «di lager di stato italiani dove rinchiudono i migranti» e Ferri risponde «esatto». Alla missione hanno aderito Amnesty International Italia, l'associazione di sinistra Arci, i giuristi pro migranti dell'Asgi, sponsorizzati da Soros, alcune realtà legate al mondo cattolico, Oxfam Italia, ma pure Forum per Cambiare l'Ordine delle Cose e RED Nova. I primi sono «un movimento per i diritti di tutt@, indipendentemente dalle provenienze». RED Nova ha ben 498 follower su Instagram e mescolano foto di Gaza distrutta ai saluti romani a Roma con il titolo: «27 gennaio Gionata della memoria corta».
I talebani dell'accoglienza, spalleggiati dalle falangi parlamentari, cono convinti che «il trasferimento coatto verso l'Albania rappresenta un grave attacco ai principi fondamentali del diritto e della democrazia».
E per questo delle associazioni private metteranno «in campo ogni sforzo necessario per opporci a questa prova di forza ingiustificata e inaccettabile», in realtà un progetto previsto da una legge votata in Parlamento, «per fare in modo che i centri di trattenimento vengano definitivamente chiusi».
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