Ora anche il Consiglio d'Europa bastona l'Italia sui campi rom

Il commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa scrive a Renzi per sanzionare i metodi di sgombero dei campi rom

Ora anche il Consiglio d'Europa  bastona l'Italia sui campi rom

Ora anche il Consiglio d'Europa se la prende con l'Italia per come trattiamo i rom. Il Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa, Nils Muižnieks, ha inviato una lettera al premier Matteo Renzi per esprimere la sua preoccupazione per i continui sgomberi forzati a danno delle comunità rom nel nostro Paese.

"Voglio ricordare che ogni sgombero effettuato senza le dovute garanzie procedurali e senza l’offerta di soluzioni abitative alternative adeguate rappresenta una seria violazione degli obblighi internazionali da parte dell’Italia. Con dispiacere osservo la continuazione delle politiche del passato" , ha scritto il Commissario, citando i dati fornitigli dall’Associazione 21 luglio che oggi riporta la notizia sul suo sito. Dati relativi all'aumento sgomberi forzati a Roma, iniziati dal 13 marzo 2015, giorno dell’annuncio del Giubileo della Misericordia nella Capitale.

Il Commissario Muižnieks, accompagnato dall’Associazione 21 luglio, nel 2012 aveva visitato alcuni campi rom della Capitale e nel novembre 2013 aveva scritto all’ex sindaco Ignazio Marino."Durante la mia visita ho potuto osservare in prima persona le condizioni al di sotto degli standard in cui vivono i rom nei dintorni di Roma, sia negli insediamenti informali che nei “villaggi attrezzati” autorizzati. La segregazione che caratterizza questi ultimi – si legge nella lettera – mina seriamente le possibilità per gli abitanti di ricevere istruzione, avere accesso al lavoro, interagire con persone non rom e integrarsi nella società. Per questo, i “villaggi attrezzati” non possono essere considerati delle alternative abitative adeguate nel contesto degli sgomberi forzati".

Oltre agli sgomberi forzati della Capitale Muižnieks si è soffermato sugli oltre 2 mila rom sgomberati nel 2014 a Milano e sugli interventi previsti per il 2016. Azioni di sgombero spesso realizzate senza una notifica formale o sufficiente preavviso o senza un confronto con i diretti interessati. "Ho ricevuto notizie di famiglie rom rese senza tetto dato chenessuna soluzione alternativa è stata loro fornita oppure considerato che l’unica alternativa proposta è stata il ricollocamento in centri di raccolta, segregati, per soli rom", ha scritto il commissario. Muižnieks ha ricordato come già nel 2005 e nel 2010 il Comitato Europeo sui Diritti Sociali avesse fatto presenti all'Italia la violaziomr dell’articolo 31 della Carta Sociale Europea sul diritto all’alloggio e, nel 2010, di altri tre articoli della stessa Carta in relazione alle condizioni di vita di rom e sinti. Violazioni ribadite anche a gennaio 2016.

Il sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova ha replicato che gli sgomberi degli insediamenti informali sono stati realizzati "nel pieno interesse delle persone coinvolte, nel rispetto delle normative e delle procedure" ma l'associazione 21 luglio ritiene che tali affermazioni non trovino riscontro nella realtà.

Insomma, è guerra aperta, a suon di comunicati, tra le associazioni a difesa dei rom, il governo italiano e gli Enti sovranazionali e, a farne le spese, sono sempre gli italiani che vedono campi rom abusivi spuntare come funghi.

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