Elio Vito esprime solidarietà a Travaglio. E scoppia la polemica

Vito si distingue dal resto della coalizione ed esprime solidarietà a Travaglio dopo gli insulti a Draghi. Scoppia la polemica

Elio Vito esprime solidarietà a Travaglio. E scoppia la polemica

Le frasi che Marco Travaglio ha pronunciato nei confronti del premier Mario Draghi hanno suscitato il più classico dei dibattiti social, oltre che una vera e propria bufera. Nel fiume di commenti e cinguettii apparsi sui social si è distinto quello dell'ex ministro Elio Vito che via Twittter si è domandato se fosse lecito esprimere solidarietà al direttore de Il Fatto Quotidiano. Una considerazione, controcorrente rispetto alla reazione generale dei più, in specie nel centrodestra, che ha scatenato non poche reazioni avverse.

Marco Travaglio, per descrivere il premier in carica, ha scelto, durante la festa di Articolo Uno, parole che non potevano che generare una sonora polemica: "È uno che, visto che ha fatto bene il banchiere europeo, ci hanno raccontato che quindi è competente anche in materia di sanità, di giustizia di vaccini ecc. Mentre, mi spiace dirlo, non capisce un c... né di giustizia, né di sociale, né di sanità", ha detto il giornalista torinese, dopo aver definito il presidente del Consiglio un "figlio di Papà".

La solidarietà della politica è arrivata sì, ma nei confronti dell'ex presidente della Bce, che peraltro è orfano di padre da quando aveva appena quattordici anni. Invece, il deputato Elio Vito, con una scelta che può solo apparire poco prevedibile, si è esposto, preferendo un'altra direzione. Vito ha infatti tweettato quanto segue, dando vita a sua volta ad un dibattito social: "Solidarietà a @marcotravaglio , si può dire? #libertadiopinione".

In realtà, questa non è la prima presa di posizione in "direzione ostinata e contraria", si direbbe, che l'ex ministro ha assunto di recente. Una delle repliche piccate al commento dell'onorevole è stata quella di Marco Taradash, che ha sintetizzato la sua reazione con un "Sei un c..., ma si può dire". Il giornalista ed ex politico livornese ha tagliato corto, com'è nel suo stile. Vito e Taradash hanno in comune la provenienza Radicale. E questo suggerisce quanto stupore possa essere stato provato per la mossa dell'onorevole sulle frasi del direttore de Il Fatto Quotidiano.

Comunque sia, scorrendo le dichiarazioni rilasciate a mezzo social da Elio Vito negli ultimi tempi, diviene facile ripercorrere quale linea stia sostenendo l'onorevole in questa fase. A stupire è soprattutto la linea scelta per difendere il Ddl Zan. L'ex ministro, infatti, distinguendosi da altri esponenti della coalizione cui dovrebbe appartenere, non solo si è detto favorevole al provvedimento (e questo non è così raro), ma ha domandato al governo di porre la questione di fiducia al Ddl per com'è stato concepito, dunque senza modifiche di rilievo. La stessa identica impostazione del segretario del Partito Democratico Enrico Letta, che non ha aperto alla mediazione, come avrebbero voluto invece la Lega e Forza Italia, ma anche Italia Viva.

Contrari alla parziale revisione del Ddl Zan, ad oggi, sono soltanto il Pd ed il MoVimento 5 Stelle. Ma Vito, su Twitter, posta pure aggiornamenti riguardanti Giorgia Meloni, come la foto con dedica del libro biografico e la notizia dell'avvenuta vaccinazione. Quasi come se l'onorevole avesse preso alla lettera quel sondaggio commissionato dai Democratici di Palazzo Madama a YouTrend, secondo cui la base della sinistra tenderebbe a fidarsi più del leader di Fratelli d'Italia che di altri esponenti idealmente più vicini. Ne ha parlato Repubblica. Ma comunque Vito sottolinea l'amicizia con Giorgia Meloni.

Anche Matteo Salvini è finito nel "mirino" dell'esponente politico: "Buongiorno - ha twittato Elio Vito lo scorso 22 luglio - volevo dire una cosa a #Salvini, che continua a richiamare la nota della Santa Sede sul #ddlZan. Con tutto il dolore ed il rispetto, dovrebbe, per coerenza, prima di parlare, sapere il Papa cosa ne pensa della legittima difesa e della tragedia di #Voghera. E vediamo". Cosa c'entri la storia di Voghera col Ddl Zan è un punto interrogativo destinato a rimanere tale.

Sempre sui social, si notano pure attacchi a Matteo Renzi che, come Salvini del resto, ha aperto all'approvazione del Ddl Zan, a patto che il Partito Democratico fosse disponibile a rivedere parte del testo.

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