Orlando: "La sanità torni alle Regioni". ​Salvini: "Non sa quel che dice"

Il vicesegretario del Pd Andrea Orlando sottolinea la necessità "di un ritorno delle competenze sanitarie allo Stato centrale”. Salvini replica: "Non sa quello che dice" e spiega che hanno fatto tutte le Regioni

Orlando: "La sanità torni alle Regioni". ​Salvini: "Non sa quel che dice"

"Dopo la crisi bisognerà iniziare a ragionare, traendo una lezione da quanto successo, e pensare se sia il caso di far tornare in capo allo Stato alcune competenze come la Sanità”. A dirlo è il vicesegretario del Pd Andrea Orlando che, in un’intervista alla Stampa in cui, ribadisce la necessità "di un ritorno delle competenze sanitarie allo Stato centrale”.

Orlando ritiene sia difficile gestire la sanità "con 20 regioni che parlano 20 lingue diverse" in quanto "20 sistemi sanitari creano disuguaglianze”, ma precisa che il suo è "un discorso di sistema da fare con calma dopo”. L'ex ministro della Giustizia, poi, passa all'attacco del settore privato che "si è preso i pezzi più remuneranti, lasciando sulle spalle del pubblico le rianimazioni”.

Prontamente è arrivata la replica del segretario della Lega, Matteo Salvini che, in una diretta Facebook, ha tuonato contro le parole di Orlando:"Quando il vicesegretario del Partito democratico dice la prima riforma che faremo dopo il virus è ri-centralizzare tutta la sanità nelle mani dello Stato, non sa quello che dice". La verità, secondo il leader del Carroccio, è che se gli ospedali di tutta Italia "avessero dovuto aspettare o dovessero aspettare le forniture, i materiali, il supporto dello Stato, staremmo parlando di qualcosa di molto, molto, molto peggiore" e, pertanto, ha chiesto di lasciare liberi i sindaci e i governatori di fare il proprio lavoro. Salvini ha, inoltre, difeso il sistema sanitario l'operato del governatore Attilio Fontana: "La Regione Lombardia - ha ricordato - in pochi giorni ha creato 1.000 posti letto. Le mascherine fornite dallo Stato sono state un milione, quelle che la Regione Lombardia si è procurata da sola sono dieci milioni". E ancora: "È così anche per i ventilatori, la Regione è stata più efficiente". Salvini ha ricordato che in Lombardia 4 milioni di mascherine attendono ancora di ricevere il 'bollino blu' dall'Istituto superiore di Sanità di Roma "ma - si chiede - sono mascherine testate dal Politecnico di Milano, perché lo Stato deve bloccarle?".

Mentre ai sindaci che hanno criticato l'operato della Regione, Salvini ha replicato così: "Se si dovessero aspettare le mascherine e i respiratori dallo Stato, campa cavallo.

In Lombardia i respiratori arrivati dalla protezione civile e dallo Stato centrale sono stati 236, quelli procurati dalla Regione sono stati il doppio: 740". E ha concluso: "Lo dico ai sindaci di Bergamo e di Milano che hanno fiato da perdere e anzichè ringraziare trovano il tempo di criticare e di fare polemica".

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