«Catturare la luce sulla superficie degli abiti è stata la meravigliosa sfida di questa collezione» ha detto Giorgio Armani prima delle due sfilate Privè con cui ieri sera ha incantato Parigi. Alla prima ci sono gli addetti ai lavori della moda, il tout Paris e alcune clienti.
La seconda è da red carpet per la presenza di star come Demi Moore (candidata all'Oscar come miglior attrice del film The Substance) Jessica Biel e Alba Rohrwacher, ma anche perché la mission impossible di far sfilare le modelle in un sontuoso edificio costruito nell'800 come casa privata è già stata portata a termine con successo. Lo show ha infatti la funzione di inaugurare in pompa magna Palazzo Armani, il meraviglioso stabile che Re Giorgio ha acquistato a due passi da Avenue Montaigne, trasformando 2000 metri quadri di marmi policromi, stucchi pregiati, boiserie e quadri da museo nella sua prestigiosissima maison parigina.
I giornali francesi parlano di un valore immobiliare da 50mila euro al metro quadro, ma la cosa per cui i cugini d'Oltralpe muoiono davvero d'invidia è l'immensa creatività di quest'uomo che a 90 anni ha ancora l'energia e la capacità di lanciarsi in nuove avventure. Stavolta con il Palazzo festeggia anche 20 anni di vita e successi della linea d'alta moda Privè, ma quel che lascia quasi senza parole è la capacità di catturare la bellezza scintillante del mondo per trasformarla in una collezione di oltre 94 capolavori di alta sartoria. «Hanno un'allure lunare, ricca ma con un tocco leggero che per me è sempre essenziale» spiega Re Giorgio mentre le modelle scivolano eteree dentro gli abiti a sirena letteralmente incrostati di preziosissimi ricami in cristalli d'ogni forma e colore. Su questi ultimi il Maestro scrive una pagina memorabile passando dal perla al greige, dall'oro al platino, dal bronzo al blu royal con una strepitosa deviazione sull'amaranto ricamato da innumerevoli granati. In quasi tutti gli abiti da sera le spalle e la schiena sono nude, appena incorniciate da bretelline di Svarowsky che diventano come sentieri luminosi sulla pelle. Non mancano gli insostituibili completi pantalone che nessuno sa fare come Armani ma anche qui c'è qualcosa di nuovo e luccicante: la comoda forma a pigiama che in India chiamano Punjabi dress e in Cina è un'elegantissima divisa genderless.
Ci sono mille riferimenti a luoghi e costumi lontani, ma non c'è niente di etnico, è come se una donna colta e raffinata avesse conservato negli occhi e nel cuore il ricordo di un bel momento illuminato da una luce particolare. India, Giappone, Nord Africa, le palme di Antigua e le insondabili profondità del Mediterraneo diventano come sprazzi di pura bellezza.
In testa quasi tutte le ragazze indossano strepitose calottine ricamate oppure il minuscolo cappellino detto «Pill box» (scatole di pillole) che sembra fare la gibigiana sul viso. Le pietre si moltiplicano con colori ed effetti difficili da descrivere.
In qualche caso sembra di vedere il raggio verde nel cielo al tramonto, più spesso viene in mente Cristalli sognanti, l'indimenticabile romanzo di Theodore Sturgeon in cui le magiche schegge continuano a duplicarsi per rendere il mondo migliore. Questa in fin dei conti potrebbe anche essere la missione di Armani.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.