La pista della setta satanica è tenuta in serissima considerazione da dalla procura di Biella, che sta indagando sulla profanazione di tombe avvenuta nell'ultimo mese a Cossila San Grato e ad Oropa. In particolare l'ultimo episodio, avvenuto una settimana nel cimitero adiacente al santuario della Madonna Nera ha dato un'accelerata notevole al lavoro degli inquirenti: il procuratore Teresa Angela Camelio ha infatti ordinato il sequestro dell'area e ha affidato il caso alla squadra mobile - coordinata dal commissario Marika Viscovo - e affiancata dalla polizia scientifica.
C'è ovviamente grande riserbo sulla vicenda, ma giovedì ad Oropa è stato effettuato un nuovo sopralluogo per cercare nuovi indizi da aggiungere a quelli già raccolti domenica scorsa. Gli oggetti prelevati in quell'occasione devono ancora essere repertati ma si spera che possano fornire un collegamento con gli autori dello scempio. Così come molte aspettative sono legate all'esame dei filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza: non all'interno del cimitero, che ne è sprovvisto, ma lungo la strada che porta al santuario.
Le cappelle funerarie violate nella notte tra venerdì e sabato scorsi appartengono a importanti famiglie torinesi. In un primo momento si era parlato di un'unica tomba profanata, invece da una perlustrazione più approfondita è emerso che i vandali hanno preso di mira ben otto cappelle. In cinque casi sono state rimosse le lapidi ed estratta la bara, ma senza profanazione del corpo. Negli altri tre, invece, le salme sono state disfatte e i resti sparsi nei dintorni. Di fronte alla tomba di una donna, il cui teschio è stato frantumato, è stata inoltre rinvenuta l'inequivocabile scritta «666».
Il «numero della Bestia», tracciato sul pavimento insieme al pentacolo rovesciato, era stato utilizzato come macabra firma anche a Cossila, il che - unito alla vicinanza tra i due siti, che distano appena una dozzina di chilometri - rende inevitabile il collegamento tra i due episodi. In entrambi i casi, poi, si ipotizza che ad agire siano state almeno quattro persone: lo si desume soprattutto dalla pesantezza delle lapidi rimosse.
Ovviamente tutto ciò dovrà essere confermato da riscontri investigativi, ma in una regione storicamente famosa per il satanismo e l'occultismo l'ipotesi di una nuova setta si fa sempre più concreta.
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