Ortega "apre" il Nicaragua alle truppe russe. "Così minacciamo le città americane da vicino"

Il via libera dal 1° luglio. La tv di Mosca esulta: "È la ciliegina sulla torta"

Ortega "apre" il Nicaragua alle truppe russe. "Così minacciamo le città americane da vicino"

Il presidente del Nicaragua Daniel Ortega, grande alleato di Vladimir Putin, ha autorizzato l'ingresso nel suo Paese di truppe, navi e aerei russi a partire dal prossimo 1° luglio. Il decreto pubblicato in Gazzetta ufficiale martedì, autorizza l'ingresso nel Paese centroamericano alle forze armate di Mosca «per partecipare a esercitazioni» e a «missioni di emergenza» sino al 31 dicembre. Ortega ha anche autorizzato l'ingresso di soldati provenienti da Cuba e Messico, per partecipare a non meglio specificati «lavori umanitari».

Naturalmente, la tv di stato russa ha approfittato della notizia per dare fiato alla sua propaganda bellica. «Questa decisione clamorosa è la ciliegina più sgradevole sulla torta democratica degli Stati Uniti», ha affermato la presentatrice Olga Skabeeva, soprannominata «la bambola di ferro della tv di Putin». «Se i sistemi missilistici americani possono quasi raggiungere Mosca dal territorio ucraino, è arrivato finalmente il momento che la Russia dispieghi qualcosa di potente più vicino alle città americane», ha poi aggiunto.

Dal canto suo, Ortega ha assicurato che le forze militari di Mosca saranno di «mutuo beneficio in caso di situazioni di emergenza» tra le nazioni e, secondo la stampa nicaraguense, l'ingresso delle forze russe era stato pianificato e coordinato da tempo dallo stesso Putin con l'esercito nicaraguense. Teatro delle operazioni navali saranno il Mar dei Caraibi e l'Oceano Pacifico.

Il 31 marzo Kerri Hannan, funzionaria del Dipartimento di Stato, aveva avvertito in un'audizione della Commissione Affari Esteri del Senato Usa che la Russia stava minacciando di esportare il conflitto ucraino in America Latina attraverso la cooperazione militare con il Nicaragua. La cosa non deve stupire. Nel bel mezzo della laguna dei Nejapa che sovrasta la capitale, ci sono da 5 anni enormi antenne paraboliche vicino a un edificio dipinto di blu, rosso e bianco, i colori della bandiera russa. Si tratta della stazione di terra russa Glonass, l'alter ego del Gps, inaugurata nel 2017, da Laureano Ortega Murillo (figlio di Ortega e della vicepresidente Rosario Murillo) e Igor Komarov, all'epoca dg di Roscosmos, l'agenzia spaziale di Mosca. È l'unica stazione del genere in Centroamerica e, a detta di Ortega, serve solo a controllare le navi che entrano in Nicaragua e ad aiutare il regime a combattere i narcos. Per molti, invece, si tratta di un centro di spionaggio.

Glonass è però solo la punta dell'iceberg. Basti pensare al centro di addestramento della polizia antidroga gestito direttamente dai russi, ai 50 carri armati da guerra T72-B1, alle 4 motovedette, ai due razzi 1241.8 Molnia e ai tanti aerei da combattimento Yak-130 arrivati nel paese centroamericano negli ultimi anni. Un'unione militare fortissima, ma anche geopolitica.

Il Nicaragua è infatti uno dei pochi Paesi al mondo a riconoscere l'indipendenza dell'Ossezia del Sud e dell'Abkhazia, le regioni georgiane dichiaratesi indipendenti e diventate satelliti di Putin. Inoltre Ortega ha aperto subito a Sebastopoli un consolato quando Putin ha strappato la Crimea dall'Ucraina e definisce la guerra all'Ucraina «un'operazione per mettere in sicurezza Donetsk e Lugansk».

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