Padoan sbugiarda Renzi: dagli 80 euro nessun effetto sulla crescita

Il ministro dell'Economia: "Per quanto mi riguarda non c'è alcuna trattativa"

Padoan sbugiarda Renzi: dagli 80 euro nessun effetto sulla crescita

Il ministro dell'Economia si arrampica sugli specchi. In un'intervista al Corriere della sera Pier Carlo Padoan dice che gli 80 euro del bonus Irpef "non hanno ancora cominciato a mostrare il loro impatto. Finora le famiglie li hanno usati per ripagare i debiti e risanare i bilanci. Quando sono stati introdotti, i critici hanno detto che erano una misura debole e temporanea che non avrebbe funzionato. Ora che è stata resa permanente e dunque si accumula, grazie alla maggior fiducia, la spesa ripartirà". Insomma, gli effetti non ci sono stati, come qualcuno (definito gufo dal premier) profetizzava. Ora lo stesso governo, tramite il responsabile dell'Economia è costretto ad ammettere che non c'è stato alcun risultato. Ma arriverà. Bisogna solo avere pazienza. Tanta pazienza. E sperare. Padoan su questo punto insiste: "Forse siamo a un punto di svolta, perciò insistiamo sulle riforme". E ancora una volta torna ad annunciare la ripresa. Le riforme, ha aggiunto, "a differenza di quanto pensano molti, aumenteranno se lo spread scende".

I segnali di ripresa per il ministro "derivano da un ambiente macroeconomico internazionale favorevole, ma anche dalle riforme che realizziamo: l’atteggiamento verso l’Italia, anche nei Paesi in cui ’non ci si fida di noì, sta cambiando. E abbiamo evitato una manovra di 40 miliardi che avrebbe ucciso la ripresa". Quando gli chiedono se il governo abbia intenzione di abbassare le tasse sulla casa, Padoan risponde che preferisce puntare sugli "investimenti produttivi".

E prosegue nella sua analisi, soffermandosi anche sulla Grecia:"Il fatto che l'Italia stia dimostrando che pur con condizioni di debito difficili una strategia di riforme è efficace, è un segnale a altri Paesi che, pur davanti a grandi difficoltà, è possibile trovare una via d'uscita dalla crisi. Ho la sensazione - aggiunge con malcelato orgoglio - che l'atteggiamento nei confronti dell'Italia di molti Paesi, compresi quelli in cui 'non ci si fida' di noi, sta cambiando perché stiamo facendo cose importanti".

La spending review non è morta. Padoan ne è convinto. "In questi giorni stiamo anticipando la riflessione in vista della nuova legge di Stabilità. Servirà a disinnescare le clausole di salvaguardia che molti considerano il segnale che la pressione fiscale aumenterà. Invece è vero il contrario: le misure sulla spesa ci saranno e la pressione non aumenterà". E ancora: "Il lavoro fatto da Carlo Cottarelli è stato utile, deve continuare indipendentemente dal fatto che ci sia un commissario. Mi piacerebbe pensare che stiamo andando verso una normalità che considera la razionalizzazione della spesa pubblica un dovere permanente".

In un passaggio dell'intervista Padoan affronta anche il tema Raiway. "Per quanto mi riguarda non c’è nessuna trattativa con Mediaset per l’opas su Rai Way. Il limite del 51% dimostra che il governo non ha intenzione di perdere il controllo". Il ministro ribadisce i paletti del governo sulla mossa del Biscione: "La logica del governo è quella di verificare quali partecipate possano creare un valore che serva ad abbattere il debito e ad aumentare l’efficienza. L’operazione Rai Way - sottolinea - è nata con questa filosofia e la mantiene. Poi il mercato si è manifestato con un’Opas: il perché è domanda che lascio a altri. L’intenzione del governo resta quella".

"Ci siamo stupiti - ha aggiunto il ministro - quando abbiamo visto quello che succedeva. Non abbiamo intrapreso nè azioni nè contromisure salvo ribadire il limite del 51% a dimostrazione che non c’è intenzione di perdere il controllo di Rai Way".

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