Padova, Bitonci taglia i mediatori culturali per i bimbi immigrati

Il sindaco: "Basta mediatori culturali nelle scuole, solo corsi di lingua italiana". Insorgono i sindacati

Padova, Bitonci taglia i mediatori culturali per i bimbi immigrati

Fa discutere, a Padova, la scelta della giunta guidata da Massimo Bitonci, di non presentare il bando per la mediazione linguistica nelle scuole elementari e medie del capoluogo euganeo.

I bimbi immigrati non avranno più il tradizionale supporto per imparare o migliorare il proprio italiano ai primi giorni di scuola, denuncia la Cgil di Padova, che definisce "assurda" la scelta del sindaco Massimo Bitonci. I sindacati criticano la decisione del primo cittadino, poiché a Padova la percentuale di stranieri si aggiri intorno al 20% per le scuole secondarie di primo grado e al 40% per le scuole dell'infanzia comunali.

Mentre l'assessore alle Politiche scolastiche Alessandra Brunetti, come riporta il Mattino di Padova, assicura che "i soldi per la scuola non sono mai mancati e mai mancheranno", proprio il primo cittadino, su Facebook, rivendica con orgoglio la propria scelta politica. "Al posto dei mediatori culturali faremo corsi di lingua italiana per stranieri", scrive Bitonci.

"Stiamo ripensando la figura del mediatore culturale - spiega Brunetti -.

Finora si è trattato di una mediazione basata sulla lingua d’origine degli stranieri e che di fatto tagliava fuori la loro famiglia. Noi stiamo pensando a una integrazione che parta subito da corsi di lingua per i bambini e le loro famiglie e di costruire poi una reale integrazione su questa base."

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