Panetta: "La lotta all'inflazione non è ancora vinta"

Il governatore torna alla cautela sui tassi. Per il Tesoro un dividendo da 644 milioni

Panetta: "La lotta all'inflazione non è ancora vinta"
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Le prossime decisioni di politica monetaria della Bce «dovranno bilanciare due fattori»: la debolezza dell'economia europea e le tensioni geopolitiche che «stanno frenando consumi e investiment». E poi «l'aumento dell'incertezza, dovuto soprattutto agli annunci, talora contraddittori, sulle politiche commerciali degli Stati Uniti» che «impone cautela nel percorso di diminuzione dei tassi ufficiali». Il governatore Fabio Panetta (in foto), nella relazione per l'assemblea ordinaria dei partecipanti al capitale di Banca d'Italia, torna alla prudenza relativamente al percorso intrapreso dalle banche centrali sul taglio dei tassi viste le tensioni commerciali in atto scaturite dalla politica di dazi avviata dagli Usa, che si aggiunge ai conflitti in corso dall'Ucraina al Medio Oriente. L'incertezza a livello globale, annota Panetta, «resta elevata, alimentata dalle persistenti tensioni geopolitiche e commerciali». Questo contesto, sottolinea, «penalizza gli scambi internazionali e accentua la frammentazione dell'economia mondiale, contribuendo al rallentamento dell'attività produttiva». Ecco allora che guardando al futuro, avverte il governatore di Bankitalia, la lotta all'inflazione «non può ancora dirsi conclusa» perché «sarà essenziale monitorare con attenzione tutti i fattori che potrebbero ostacolare il ritorno all'obiettivo del 2%».

Anche il bilancio della banca centrale riflette questa condizione di incertezza. Non a caso le riserve in oro si sono rivalutate da 147 a 197 miliardi di euro proprio perché il bene rifugio vede aumentare progressivamente le sue quotazioni (ieri ha toccato un nuovo massimo storico superando i 3.100 dollari l'oncia). Il 2024 si è chiuso con una perdita lorda di 7,3 miliardi di euro, in peggioramento di 200 milioni rispetto al 2023. L'alto livello dei tassi ufficiali ha continuato ad avere ripercussioni negative sui risultati economici dell'istituto, sebbene l'impatto sia stato attenuato rispetto all'anno precedente. Il margine di interesse della Banca d'Italia è stato negativo per 4,2 miliardi, migliorando leggermente rispetto ai -4,8 miliardi registrati nel 2023. Anche il reddito monetario è stato negativo, con un risultato di -1,9 miliardi. Per mitigare l'impatto delle perdite, è stato utilizzato il Fondo rischi generali per 5,8 miliardi di euro, mentre il recupero fiscale ha contribuito per circa 2,4 miliardi. Questo ha consentito a Via Nazionale di chiudere l'anno con un risultato netto positivo di 844 milioni di euro, di cui 644 milioni destinati allo Stato (29 milioni in più rispetto al 2023, 17,7 miliardi in cinque anni tasse incluse). Il dividendo per i partecipanti al capitale è stato confermato a 200 milioni, in linea con l'anno precedente, mentre ulteriori 140 milioni sono stati prelevati dalla posta speciale di stabilizzazione.

Nonostante l'erosione del Fondo rischi generali, ridotto di 11,4 miliardi in due anni e ora attestato a 23,8 miliardi, la copertura dei rischi resta adeguata.

Il governatore Panetta, ha ribadito che in quanto appartenente all'Eurosistema - l'istituto non ha come obiettivo il profitto, ma la stabilità dei prezzi. Tuttavia, ha sottolineato l'importanza di conseguire risultati positivi per preservare l'indipendenza finanziaria della banca centrale.

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