La ricerca della pace tra Russia e Ucraina passa da molteplici vie, con una consapevolezza: non può trascorrere ancora troppo tempo perchè il conflitto si risolva. Ci prova il Papa, che anticipa la sua visita a Kiev entro la metà di settembre. E, con altri fini, ci prova Erdogan, che propone un incontro Putin-Zelensky in Turchia e tenta in tutti i modi di fare da negoziatore per ricollocarsi sulla nuova scena internazionale.
Il viaggio di papa Francesco a Kiev sarà prima della visita in Kazakistan, quindi prima del 13-15 settembre prossimi. «L'Ucraina da tanti anni, e soprattutto dall'inizio della guerra, aspetta il Papa e sarà lieta di salutarlo prima del viaggio in Kazakistan» twitta l'ambasciatore dell'Ucraina presso la Santa Sede, Andrii Yurash, confermando in sostanza quelle che erano le previsioni: cioè che Francesco non si sarebbe potute recare a Kiev «dopo» l'incontro col patriarca di Mosca Kirill. Una visita in Ucraina dopo l'«abbraccio» con uno dei principali sostenitori della guerra di Putin sarebbe stato autentico fumo negli occhi per gli ucraini. Meglio quindi evitare incomprensioni e attriti e accelerare i tempi della missione in terra ucraina.
«Sono molto vicino all'Ucraina e voglio esprimere questa vicinanza attraverso la mia visita a Kiev» ha detto il Pontefice al rappresentante diplomatico. Il viaggio si svolgerà in treno, come hanno fatto anche altri leader europei, visto che in aereo vi sarebbero problemi insormontabili legati alla sicurezza. Il convoglio potrebbe partire dalla Polonia oppure dalla Romania.
Per altre vie, anche il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, sostiene sia possibile un cessate il fuoco. Ma solo se le parti coinvolte mostreranno «sensibilità alle promesse fatte». Erdogan, che giovedì ha incontrato Putin in Russia, ha dichiarato di aver tenuto colloqui «positivi» e «di successo» durante i quali sono state esaminate le relazioni bilaterali tra Mosca e Ankara e dossier internazionali.
«L'intesa reciproca basata sulla fiducia e sul rispetto che abbiamo instaurato con Putin è la garanzia delle nostre relazioni» ha affermato il presidente turco, secondo cui è importante rafforzare i legami «sulla base di interessi comuni e all'interno del sistema internazionale». Per il capo dello Stato turco non vi sarà alcun vincitore dalla guerra in Ucraina.
«La crisi ucraina si risolverà al tavolo dei negoziati.
Ho ricordato ancora una volta a Putin - precisa Erdogan - che possiamo ospitare un suo incontro con Zelensky. Continueremo a dialogare con il nostro vicino del Mar Nero, la Russia, in tutti i settori, al fine di contribuire alla pace regionale e globale».
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