Papa Luciani è beato. Il sorriso e i 33 giorni del Pontefice degli ultimi

Giovanni Paolo I, scomparso nel '78 a un mese dall'elezione, celebrato da oltre 20mila fedeli

Papa Luciani è beato. Il sorriso e i 33 giorni del Pontefice degli ultimi

L'applauso, in contemporanea a piazza San Pietro e a Canale d'Agordo; le campane a festa suonate nella sua città natale; l'arazzo - per la prima volta nella storia della Chiesa disegnato da un artista cinese - svelato davanti a 25mila fedeli in una piazza San Pietro quasi piena nonostante la pioggia battente. Il Papa pronuncia la formula in latino: Giovanni Paolo I è beato.

Francesco esalta l'umiltà di Albino Luciani, conosciuto come il «Papa del sorriso». E sferza i politici di oggi che, «con destrezza e furbizia», cavalcano «le paure della società in crisi» approfittandone per «accrescere il proprio gradimento e il proprio potere».

«Specialmente nei momenti di crisi personale e sociale - tuona Francesco - quando siamo più esposti a sentimenti di rabbia o siamo impauriti da qualcosa che minaccia il nostro futuro, diventiamo più vulnerabili; e, così, sull'onda dell'emozione, ci affidiamo a chi con destrezza e furbizia sa cavalcare questa situazione, approfittando delle paure della società e promettendoci di essere il salvatore che risolverà i problemi, mentre in realtà vuole accrescere il proprio gradimento e il proprio potere».

Il pontefice mette in guardia anche dalla strumentalizzazione che spesso viene fatta di Dio e della fede. «Dietro una perfetta apparenza religiosa si può nascondere la mera soddisfazione dei propri bisogni, la ricerca del prestigio personale, il desiderio di avere un ruolo, di tenere le cose sotto controllo, la brama di occupare spazi e di ottenere privilegi, l'aspirazione a ricevere riconoscimenti e altro ancora - chiosa il Papa -. Questo succede oggi, tra i cristiani. Si può arrivare a strumentalizzare Dio per tutto questo. Ma non è lo stile di Gesù. E non può essere lo stile del discepolo e della Chiesa. Se qualcuno segue questo per interessi personali, ha sbagliato strada», aggiunge il Papa a braccio, ricordando poi l'umiltà di Luciani. «Ha vissuto nella gioia del Vangelo, senza compromessi, amando fino alla fine», incarnando «la povertà del discepolo, che non è solo distaccarsi dai beni materiali, ma soprattutto vincere la tentazione di mettere il proprio io al centro e cercare la propria gloria». È stato «pastore mite e umile» che ha mostrato un volto sereno della Chiesa.

Giovanni Paolo I diventa beato dopo 22 anni necessari per completare la causa di beatificazione, aperta a Belluno nel novembre del 2003. La sua festa sarà il 26 agosto di ogni anno, giorno in cui divenne Papa nel 1978. Morì il 28 settembre 1978, dopo soli 33 giorni dall'elezione al Soglio di Pietro. Il suo corpo fu ritrovato senza vita nell'appartamento privato. La morte improvvisa sollevò numerosi dubbi, tanto da parlare di avvelenamento. Ma come ha ribadito il segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin - non c'è alcun giallo: «La sua è stata una morte naturale. Dispiace che questo noir continui anche ai giorni nostri».

Per la beatificazione a San Pietro - presente in prima fila il capo dello Stato, Sergio Mattarella - è stato riconosciuto il miracolo di Candela Giarda, una ragazza argentina salvata da un male incurabile nel 2011 a Buenos Aires. La giovane soffriva di una grave encefalopatia infiammatoria acuta. Guarì dopo che il parroco della chiesa suggerì di invocare Giovanni Paolo I. All'epoca Candela aveva 11 anni, oggi ne ha 22.

Ironia della sorte, la ragazza - infortunata al piede - non è potuta essere presente ieri in Vaticano. La reliquia di Luciani è un piccolo foglio bianco ingiallito dal tempo, uno schema per una riflessione sulle tre virtù teologali: fede, speranza e carità. Per la prima volta non è un frammento del corpo.

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