Il Papa scherza con tutti. I risultati degli esami: "È escluso un tumore"

Esito istologico confortante dopo l'intervento al colon. I medici: decorso del tutto regolare

Il Papa scherza con tutti. I risultati degli esami: "È escluso un tumore"

Prosegue il decorso positivo per Papa Francesco, dopo l'intervento chirurgico subìto domenica sera per una stenosi diverticolare al colon. E la notizia attesa, ovvero il risultato dell'esame istologico, esclude il peggio e conferma la buona ripresa di Bergoglio, alla sua terza giornata presso il Policlinico Agostino Gemelli di Roma. «L'esame istologico definitivo - si legge nel bollettino medico diramato dalla sala stampa della Santa Sede - ha confermato una stenosi diverticolare severa con segni di diverticoli sclerosante». Il giallo sulla malattia del Papa, dunque, a quanto riferiscono le fonti ufficiali sembra sciolto. Il Papa si alimenta senza più l'uso delle flebo. E soprattutto, il risultato dell'esame istologico esclude che vi potesse essere un tumore. Un timore smentito dagli esami.

In pratica, come spiega il prof. Damiano Caputo, professore associato di Chirurgia generale presso l'Universita Campus Bio-Medico di Roma, si era in presenza di una «infiammazione dei diverticoli importante, che ha causato un severo restringimento del lume dell'intestino». Che cosa significa? Una condizione che «non permette il regolare passaggio del contenuto intestinale, con il rischio di un intervento in urgenza per occlusione intestinale». Anche un altro chirurgo conferma che «l'infiammazione dei diverticoli era molto importante etendeva a indurire e ridurre di calibro la parete del colon. Andando avanti avrebbe prodotto una vera stenosi completa con occlusione intestinale».

Il bollettino è rassicurante: «Il decorso post-operatorio di Sua Santità Papa Francesc continua ad essere regolare e soddisfacente. Il Santo Padre ha continuato ad alimentarsi regolarmente ed ha sospeso la terapia infusionale. L'esame istologico definitivo ha confermato una stenosi diverticolare severa con segni di diverticolite sclerosante».

Continuano intanto ad arrivare messaggi di pronta guarigione al Pontefice che, conclude il bollettino vaticano, «è toccato dai tanti messaggi e dall'affetto ricevuto in questi giorni ed esprime la propria gratitudine per la vicinanza e la preghiera». Tanto che nel pomeriggio di ieri, Bergoglio ha lanciato un Tweet (probabilmente uno dei suoi collaboratori) sul suo canale seguito da quasi 5 milioni di persone: «Sono toccato dai tanti messaggi e dall'affetto ricevuto in questi giorni. Ringrazio tutti per la vicinanza e la preghiera». Quasi a voler confermare le buone condizioni di salute del Pontefice.

Massimo riserbo comunque sulle condizioni di Jorge Mario Bergoglio e su come trascorre le sue giornate. Quello che sappiamo è che fa qualche piccola camminata e legge i giornali. Ma soprattutto non perde il suo spirito, scambiando qualche battuta scherzosa con medici e infermieri. La discrezione è nello stile del Pontefice. È stato proprio lui a chiedere ai suoi collaboratori la massima sobrietà.

E dietro uno stile di vita «normale» -come pagare la camera d'albergo dopo l'elezione al Soglio di Pietro, utilizzare una semplice berlina, stringere la mano alle Guardie Svizzere, portare da solo la borsa da viaggio e recarsi dall'ottico per sostituire le lenti - c'è da una parte la voglia di scardinare una certa idea di Papato, abbattere i protocolli e i rituali. La sintesi di questo stile sta nel fatto che domenica il Papa è giunto al Gemelli in forma anonima, come un semplice paziente. Niente spettacolarizzazioni, niente preavvisi, niente seguito papale. Proprio su questa scia c'è da attendersi che Bergoglio farà di tutto per evitare la recita dell'Angelus dal decimo piano del Gemelli, come fece Wojtyla. Secondo fonti vaticane è ancora presto per decidere. E l'atmosfera, al quarto giorno di convalescenza, è rimasta quella della massima privacy. Il portavoce vaticano Matteo Bruni non ha voluto nemmeno confermare se il Papa abbia seguito in televisione la partita Italia-Spagna per la qualificazione alla finale degli Europei, o quella tra la sua Argentina contro il Brasile per la Coppa America. Le serrande del decimo piano restano rigorosamente chiuse.

I tempi della ripresa? «Dipende da

paziente a paziente - spiega il prof. Caputo - ma se non ci sono complicanze e il decorso postoperatorio è regolare in genere sono sufficienti 5-7 giorni per le dimissioni e una ventina per la ripresa. In totale un mesetto».

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