La Banca centrale europea si prepara ad aprire il suo paracadute sui mercati europei, nel caso in cui l'esito delle elezioni francesi (oggi si vota al primo turno) dovesse provocare una pioggia di vendite, in particolare sui titoli di Stato francesi. L'istituto guidato da Christine Lagarde (in foto) potrebbe essere costretto a intervenire nel caso di attacchi speculativi in grado di contagiare il debito dei Paesi dell'Eurozona: entrerebbe cioè a gamba tesa per comprare titoli francesi e controbilanciare l'eventuale ondata di vendite. Da capire però quali strumenti userà: visto che il Tpi (Transmission Protection Instrument) potrebbe non essere accessibile per un Paese, come la Francia, soggetto a procedura per deficit eccessivo. Della volontà di intervento della Bce ha scritto ieri il Financial Times, alla vigilia di un voto che potrebbe scatenare la speculazione come non accadeva da mesi. Da diverse settimane si pone l'accento sulle possibili conseguenze delle votazioni indette dal presidente Emmanuel Macron dopo la debacle alle consultazioni europee. Una mossa che ha gettato nell'incertezza il mercato obbligazionario francese, il più grande della zona euro, poiché una vittoria dei partiti di estrema destra o di sinistra nei sondaggi aggraverebbe le preoccupazioni sulla sostenibilità fiscale del Paese, con lo spread attualmente già al livello più alto dalla crisi del debito dell'Eurozona di oltre un decennio fa. Nei giorni scorsi il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, ha esortato la Bce a restare in disparte, avvertendo che un suo intervento per alleviare eventuali turbolenze finanziarie in seguito al voto «solleverebbe questioni economiche e costituzionali». Ma gli analisti - è la riflessione del quotidiano economico - stanno controllando le clausole dell'ultimo piano di acquisto di obbligazioni della Bce per capire quali strumenti l'istituto di Francoforte potrebbe mettere i campo nel caso in cui il prossimo governo francese si lanciasse in una spesa folle che porterebbe a scontri con l'Ue e a un aumento del debito. In particolare, gli investitori temono che un più ampio sell-off del debito francese possa contagiare altri Paesi europei. «Se il rischio di frammentazione in Francia dovesse aumentare a livelli allarmanti - è il commento di Sabrina Khanniche, economista senior di Pictet Asset Management - la Bce se necessario interverrebbe per preservare l'integrità dell'euro». Fabio Panetta, governatore di Bankitalia e membro del consiglio direttivo Bce, nei giorni scorsi ha da parte sua dichiarato che l'istituto dovrebbe essere «pronto ad affrontare le eventuali conseguenze» degli shock causati da «un aumento dell'incertezza politica all'interno dei Paesi». E ha osservato che la banca dovrebbe prepararsi a usare «l'intera gamma degli strumenti» che ha a disposizione. «Quando due anni fa la Bce annunciò lo scudo anti-spread Tpi - scrive il Ft - la maggior parte dei responsabili politici sperava che avrebbe tenuto sotto controllo i mercati senza doverlo mai utilizzare. Le elezioni in Francia rischiano di essere il primo banco di prova del Tpi, il cui scopo è contrastare dinamiche di mercato ingiustificate e disordinate che minacciano la politica monetaria dell'Eurozona. Gli economisti, tuttavia, non sono d'accordo sul fatto che lo strumento, finora mai testato, le impedisca di acquistare titoli francesi».
Il quotidiano ricorda quindi che la Bce ha stabilito quattro criteri per l'attivazione dello scudo, il primo dei quali prevede che un Paese sia «conforme al quadro fiscale dell'Ue» e, nello specifico, non sia soggetto a una procedura per deficit eccessivo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.