Alle 22 si sono chiuse le parlamentarie del M5s sulla piattaforma Sky Vote, sistema utilizzato dal partito fondato da Beppe Grillo per determinare le liste per le candidature alle prossime elezioni del 25 settembre. Sono state quasi duemila le auto-candidature per ottenere un posto nelle liste di Camera e Senato. Gli iscritti hanno trovato su SkyVote tre schede: una per le auto-candidature per la Camera, una con quelle per il Senato e una terza con i nomi proposti dal presidente Giuseppe Conte.
Gli iscritti erano chiamati a rispondere al quesito: "Approvi la proposta del Presidente Conte di inserire, con criterio di priorità, nelle liste di candidati in uno o più collegi plurinominali i nominativi di cui al seguente elenco? Chiara Appendino, Federico Cafiero de Raho, Maria Domenica Castellone, Alfonso Colucci, Sergio Costa, Livio De Santoli, Barbara Floridia, Michele Gubitosa, Ettore Antonio Licheri, Stefano Patuanelli, Riccardo Ricciardi, Roberto Scarpinato, Francesco Silvestri, Alessandra Todde, Mario Turco". Hanno risposto "sì" in 43.282, pari all'86,54% dei voti espressi; hanno risposto "no" in 6.732 pari all'13,46% dei voti espressi.
"Entusiasmo e partecipazione: un sentito grazie alla comunità M5s per la grande affluenza a queste 'parlamentarie'. I candidati che ho proposto per lavorare alla nostra idea di Paese hanno ottenuto un ampio consenso, sfiorando il 90%. Avanti a testa alta!", ha scritto in un tweet Giuseppe Conte.
A questo turno delle parlamentarie per le elezioni politiche hanno partecipato 50.014 persone. "Il dato più alto di sempre", sottolineano fonti del Movimento. Alle parlamentarie del 2018 parteciparono 39mila persone. Va tenuto però in considerazione che nel 2018 si votò martedì 16 e mercoledì 17 gennaio, dalle 10 alle 21.
Ma sul "listino" di Giuseppe Conte si sono scatenati i malumori. "Ho proposto una piccola squadra di 15 persone, ma non è questione di fedelissimi... Sono persone che possono contribuire a realizzare le nostre battaglie", ha detto Giuseppe Conte a la Stampa. Dai social, il senatore Danilo Toninelli è molto duro sulla decisione del presidente M5s e punge: "I listini bloccati lasciamoli alla Meloni o a Letta. Una candidata come Chiara Appendino merita di essere eletta perché ha preso più voti dagli iscritti grazie al suo eccellente lavoro da sindaca, non perché è blindata da una scelta che non ha nulla a che vedere con la democrazia diretta". Secondo l'avvocato Borré, legale dei ricorrenti M5s, ci sono delle anomalie: "Dubito fortemente che l'introduzione della categoria dei super candidati sia conforme alla disciplina dello statuto".
Per Borrè, il sistema della lista blindata da Giuseppe Conte, "è come se in una corsa automobilistica a un numero ristretto di piloti, scelti unilateralmente, fossero assegnate delle Ferrari mentre gli altri gareggiano alla guida di un
go-kart, con la pressoché assoluta certezza che questi ultimi non potranno mai arrivare primi. Mi sembra forzato chiamare democratici questi proceduralismi, li chiamerei piuttosto 'ludi telematici'".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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