Parma introduce il "bollino antifascista" per le associazioni

A tutte le associazioni che vorranno spazi o fondi da parte del Comune di Parma servirà una dichiarazione di ripudio del fascismo

Parma introduce il "bollino antifascista" per le associazioni

Nel giorno estto in cui ricorre l'80esimo anniversario della pubblicazione delle leggi razziali anti-ebraiche nella Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, il Consiglio comunale di Parma si prepara a votare l'introduzione di un "bollino antifascista" necessario a tutte le associazioni che intendano utilizzare spazi o godere di fondi comunali.

Il documento che verrà votato oggi, dopo l'approvazione della commissione Affari costituzionali, conferma e rafforza l'identità antifascista di Parma, che fu una delle città dove il movimento partigiano fu più forte.

Poco più di un mese fa aveva fatto scalpore la scelta della giunta comunale di Parma, guidata dall'ex-M5s Federico Pizzarotti, di revocare la concessione di una sala comunale per un incontro di Forza Nuova. In quell'occasione, si disse, i princìpi professati dal movimento di Roberto Fiore erano incompatibili con la carta dei valori antifascista.

A maggio, inoltre, l'amministrazione aveva sottoscritto un "protocollo d'intesa per la promozione e la difesa della democrazia" con l'Anpi, alcuni sindacati e diverse associazioni di ex partigiani per "fronteggiare atteggiamenti di espressione fascista, xenofoba, razzista, integralista e sessista". Anche in quel caso l'obiettivo era la difesa e la propaganda dell'antifascismo militante.

Che ora passa dalle parole ai fatti: chi vuole

usufruire di spazi o fondi comunali dovrà firmare una dichiarazione di adesione ai valori della democrazia costituzionale, di ripudio del fascismo, della xenofobia e della violenza come arma di lotta politica.

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