Partita Artemis. Dopo 50 anni torna il sogno della Luna

A 50 anni dall'ultima missione Apollo, "andiamo sulla Luna per restarci. Per fare nuove scoperte, imparare a vivere e lavorare oltre i confini del nostro pianeta"

Partita Artemis. Dopo 50 anni torna il sogno della Luna

A 50 anni dall'ultima missione Apollo, «andiamo sulla Luna per restarci. Per fare nuove scoperte, imparare a vivere e lavorare oltre i confini del nostro pianeta». Il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, Giorgio Saccoccia, annuncia una nuova era, inaugurata dal lancio dello Space Launch System della Nasa, avvenuto ieri dal Kennedy Space Center a Cape Canaveral. Sebbene la prima parte del programma Artemis 1 non preveda il decollo di astronauti, nelle missioni successive verrà costruita una base in grado di supportare missioni di lunga durata. E tra un paio d'anni l'uomo potrà tornare sulla luna.

Ieri fiato sospeso durante il lancio. Il primo countdown è stato interrotto per la perdita del segnale da un sito radar e sono stati effettuati nuovi test per garantire il tracciamento del viaggio. Il contro alla rovescia è stato riformulato alle 7,47, ora italiana, e l'applauso liberatorio ha salutato quella che si preannuncia come una giornata storica. «Tornare sulla Luna è importante - commenta l'astronauta Umberto Guidoni - perchè da 50 anni abbiamo lasciato un lavoro in sospeso. Dal 1969, solo sei missioni sono allunate sulla superficie del satellite e tutte sull'equatore. Il programma Artemis prevede invece di raggiungere il Polo Sud, dove si trovano risorse preziose, come il ghiaccio, che sarà necessario per fornire ossigeno agli astronauti e allo stesso tempo potrebbe essere impiegato per la produzione di combustibile dei razzi. La base sulla Luna sarà inoltre il banco di prova per nuove tecnologie, per sistemi di estrazione di minerali, per l'utilizzo delle risorse in loco, per la fabbricazione di nuove tute per l'esplorazione extraveicolare o per i sistemi di propulsione e supporto vitale. La conoscenza acquisita grazie a queste esperienze sarà fondamentale e probabilmente saranno proprio queste nozioni che forse tra 20 o 30 anni permetteranno all'uomo di raggiungere la superficie di Marte».

C'è tanta Italia a bordo della prima missione lunare Artemis 1 che vede in volo anche il cubesat

italiano Argomoon, un gioiello della tecnologia spaziale made in Italy realizzato dall'azienda torinese Argotec. Argomoon, spiega l'Asi, è «un osservatore spaziale che riprenderà dall'esterno le tecnologie che voleranno su Sls».

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