Il patto diabolico con il Cremlino. Tutto già deciso sulla testa di Kiev

Donald vuole ridurre l'Ucraina a una nullità. Gli Stati Uniti non si sentono più alleati dell'Europa. Il ruolo di Vance dopo Monaco: è lui la vera anima nera

Il patto diabolico con il Cremlino. Tutto già deciso sulla testa di Kiev
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Maschera? Quale maschera? La cosa più incredibile, trovandoci a commentare l'inquietante scena di ieri alla Casa Bianca, è che ci si meravigli di fronte a quello che Donald Trump e JD Vance hanno buttato in faccia a Volodymyr Zelensky. Il presidente americano e il suo vice (quest'ultimo appare essere sempre più la vera anima nera di questo sconvolgente tradimento dell'Ucraina e dell'Europa a tutto vantaggio della Russia) non hanno gettato alcuna maschera: sono semplicemente andati fino in fondo con la loro scelta di campo, purtroppo chiarissima fin dapprincipio a chiunque la volesse vedere.

Abbiamo qui accanto un ottimo resoconto di quello che i tre uomini di Stato si sono ringhiati addosso ieri in diretta mondovisione, e a quello rimandiamo. Noi crediamo qui necessario, invece, aprire gli occhi a chi ancora vuole illudersi che ci sia uno spazio per la prosecuzione di qualcosa che assomigli a un'alleanza tra gli Stati Uniti e l'Ucraina e, temiamo, se le cose andranno avanti così tra gli Stati Uniti e l'Europa. Quello spazio ieri è svanito mentre crepitavano le dure parole di totale incomprensione tra il leader di un Paese aggredito e devastato da un vicino criminale e quelli di una superpotenza che fino a un mese fa era impegnata sia pure con troppe incertezze e penose contraddizioni a difendere quel Paese e il suo coraggioso popolo.

La tragica verità è che gli Stati Uniti (questi Stati Uniti) non si sentono più davvero nostri alleati. Lo aveva già scandito chiaramente Vance a Monaco, quando affermò che «le vere minacce» non provenivano dalla Russia o dalla Cina «ma dall'interno dell'Europa». Si riferiva ad aspetti ideologici, quelli che lo fanno sentire più vicino alla «tradizionalista» Russia di Putin che alla «decadente» Europa di Bruxelles. Trump, invece, ragiona da businessman, e pensa solo ai soldi. Odia l'Unione Europea perché (parole sue recentissime) «è nata per fregarci», e si sente in sintonia con Putin non solo perché lo sa simile a lui nel cinismo estremo, ma perché condivide con lui il disegno di spaccare l'Europa per dominarla. E odia Zelensky anche in quanto sodale di quel Biden che ogni giorno infanga davanti agli americani, tanto che non è esagerato affermare che quello che Trump sta facendo agli ucraini è anche una avvilente rivalsa personale sul piano della politica interna.

Passaggio fondamentale per avviare il disegno spartitorio che Trump condivide con Putin è rendere l'Ucraina una nullità, ossia di fatto consegnarla alla Russia che intende farne un altro Stato vassallo come la Bielorussia di Lukashenko. Il punto su cui il presidente americano e Zelensky hanno litigato ieri è stato il rifiuto di Trump di impegnarsi a stare dalla parte dell'Ucraina, a difenderla in nome di valori comuni. Di quei valori, a Trump importa zero. A Zelensky ha ripetuto seccatissimo, perché avrebbe preferito recitare senza essere disturbato la parte del nobile pacificatore che non è che prima avrebbe dovuto firmare l'accordo sulle terre rare, poi si sarebbe potuto parlare d'altro. Ma non ha mai una volta preso parte, e ha ripetuto come uno stolido mantra di non voler più vedere «quei poveri soldati uccisi a migliaia ogni giorno», come se invasori e difensori stessero sullo stesso piano.

La cosa peggiore è che, per Trump, Putin e Zelensky non stanno affatto sullo stesso piano. Ha scelto da tempo il primo. La cosiddetta pace che il presidente Usa ha in mente è stata progettata d'intesa con Putin lontano da testimoni non per caso, in cinque confronti tra i due, Trump ha preteso che lui e Putin fossero sempre da soli.

Qui non c'è più niente da negoziare, è già stato tutto deciso sulla testa del popolo ucraino, e infatti a Mosca esultano per il «porco Zelensky che ha avuto ciò che meritava» (eleganti parole di Dmitry Medvedev). Trump ci racconta la favoletta della pace, ma è solo un patto diabolico con il suo amico del Cremlino che avvicina una nuova guerra in Europa.

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