Il deputato modenese del Pd Matteo Richetti è stato deferito dal tesoriere del partito della città emiliana perché non più in regola con i versamenti alle casse Pd. L'esponente dem, indagato a settembre per l'inchiesta sulle spese pazze in regione, è stato deferito al collegio dei garanti.
A nome di Richetti, nelle casse della federazione modenese, risulta un unico pagamento all'inizio del 2013 e poi più nulla. L'ex presidente del consiglio regionale dell'Emilia-Romagna, renziano della prima ora, sarebbe l'unico parlamentare in questa (imbarazzante) situazione.
"Sì, in effetti è lui l’unico parlamentare in ritardo, gli altri sono tutti a posto ora. Lo abbiamo sollecitato, senza ottenere per ora risultati concreti. Per questo c’è stata la segnalazione ai garanti - spiega al Resto del Carlino il tesoriere provinciale dei dem Valter Reggiani - Certo, Richetti è sempre in tempo, ma lo statuto dice che chi non è in regola coi pagamenti è incandidabile".
Già, perché lo statuto dei democratici vincola la candidabilità nelle liste del partito all'essere in regola con i pagamenti. Inoltre, riportano le agenzie, un provvedimento adottato dopo le modifiche allo statuto del partito dopo l'assemblea di domenica scorsa prevede che deputati e senatori non in regola con i versamenti alle rispettive federazioni siano anche cancellati dall'anagrafica degli iscritti.
Richetti ha però reso noto oggi di aver già pagato 10.000 euro negli ultimi tre mesi, a Roma. Come la prenderanno a Modena - dove oltretutto le previsioni per i bilanci non sono rosee - ancora non è dato sapere.
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