Il Pd in coalizione con gli antidraghiani Bonelli e Fratoianni

Mentre Letta accusa la destra di aver fatto cadere Draghi si allea con chi è sempre stato all'opposizione del governo

Il Pd in coalizione con gli antidraghiani Bonelli e Fratoianni

Campeggia ancora sui social la cartolina del Pd pubblicata dopo la caduta del governo con l’appello ad unire tutte le forze draghiane in un unico cartello contro il tradimento.

E mentre la sinistra si appropria dell’agenda Draghi ponendo gli altri tutti dall’altra parte, e accusandoli di aver fermato l’Italia, di averla messa contro il mondo, e qualunque altra nefandezza, stamattina Repubblica, tra una pagina contro il ritorno delle destre e l’altra con l'allarme fascismo (emergenze che ripiombano sempre sotto elezione), annuncia: “il Pd pronto per una grande alleanza progressista e liberale: comune denominatore l’aver sostenuto fino all’ultimo Mario Draghi. Già avviato il dialogo con i Verdi di Bonelli e Sinistra Italiana di Fratoianni”.
Peccato che Bonelli e Fratoianni non solo non abbiano sostenuto il governo Draghi fino all’ultimo, ma l’hanno contrastato dall’inizio. Riservando a Mario Draghi le parole più dure ricevute dal banchiere.

Il governo Draghi è una tecnocrazia grigia, non verde, e senza anima” diceva Bonelli accusando il presidente di criticare Putin e poi comprare il suo gas, mentre contrastava tutte le politiche energetiche e ambientali portate avanti da Cingolani. Fratoianni invece dai banchi dell’opposizione accusava Draghi di fare accordi col dittatore Erdogan e difendere i poteri forti.

Bonelli e Fratoianni, dopo essersi sfidati in tribunale nel processo Ilva, nel quale siedevano uno dalla parte dell’accusa l’altro dell’imputato, si sono riuniti intorno alla critica alla Nato e all’opposizione all’invio delle armi all’Ucraina. Addirittura Fratoianni, che ora rivolge un appello al Pd ad unirsi per combattere le destre, era pronto a votare con la Lega se avesse presentato una risoluzione per sospendere l’invio delle armi, mentre manifestava a Piombino contro il rigassificatore voluto dal governo Draghi.

Oggi sono pronti a rinunciare persino all’alleanza con i 5 stelle, pur di allearsi col pd. Come persino Bersani e Speranza che l’anno invocata fino ieri, e ora si sono infilati nelle liste elettorali del Pd.

Se qualcuno pensa di fare campagna elettorale in nome dell’agenda Draghi ha sbagliato , il rapporto con un governo che nemmeno esiste più non può essere la cartina di tornasole intorno a quale costruire una proposta per il futuro” - diceva due giorni fa Fratoianni alla festa di Sinistra Italia a Brugherio-“Bisogna definire una nostra agenda programmatica chiara, dalla transizione ecologica alle diseguaglianze, altrimenti si fa un 'fronte democratico' con dentro tutti quelli che non sono la destra più retriva, cosa che però mi sembra problematica”.

Oggi mentre il Pd dice di rompere

l’alleanza con i 5stelle sull’altare del governo Draghi, sul termovalorizzarore, e il sostegno all’Ucraina, si allea con chi è sempre stato e continua ad essere contrario a Draghi, alla sua agenda, alla Nato, e a tutto il resto.

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