Pd e M5s attaccano: "Mazzata sull'edilizia". Calenda: "Giusto così"

La decisione del governo per lo stop immediato sui nuovi interventi a sconto in fattura e cessione del credito sui bonus edilizi fa insorgere le opposizioni, dal Partito democratico al Movimento 5 Stelle.

Pd e M5s attaccano: "Mazzata sull'edilizia". Calenda: "Giusto così"

La decisione del governo per lo stop immediato sui nuovi interventi a sconto in fattura e cessione del credito sui bonus edilizi fa insorgere le opposizioni, dal Partito democratico al Movimento 5 Stelle. Il decreto preclude la possibilità agli Enti pubblici di acquistare i crediti incagliati. Questo ha allarmato l'Ance, l'associazione nazionale dei costruttori edili, che ha parlato di possibile «tracollo» delle imprese senza una soluzione alla crisi di liquidità delle imprese. «Se il governo blocca l'acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici che si stanno facendo carico di risolvere un'emergenza sociale ed economica sottovalutata», è la posizione di Federica Brancaccio, presidente di Ance, «migliaia di imprese rimarranno definitivamente senza liquidità e i cantieri si fermeranno». Della stessa opinione Confedilizia, che non avrebbe cancellato il meccanismo di cessione dei crediti: «Lascia quantomeno perplessi, se confermata, la scelta del Governo di eliminare del tutto questo sistema», ha affermato il presidente Giorgio Spaziani Testa. «Attendiamo spiegazioni», ha detto, ma «buttare il bambino con l'acqua sporca non sarebbe la scelta più saggia».

Sul decreto del governo piovono le critiche delle opposizioni, ma non da tutti. Per Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia Romagna e attualmente il favorito nella corsa alla segreteria del Pd, «il governo», con un decreto legge, rende «impossibile per gli Enti locali acquistare i crediti incagliati», il che significa «fermare almeno 100mila cantieri, mandare sul lastrico migliaia di famiglie». Il senatore dem, Daniele Manca, capogruppo in commissione Bilancio parla di «accanimento terapeutico del Governo contro le imprese e le famiglie che regolarmente hanno utilizzato il superbonus». Forti polemiche anche in area M5s, partito che ha lanciato il Superbonus. Il leader dei 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha scritto su Facebook la sua amarezza: «Non è tanto l'affossamento di una misura ideata dal M5S a preoccuparci, ma il colpo letale al settore dell'edilizia, che negli ultimi due anni ha dato un contributo fondamentale alla crescita record del Pil».

Cambia social, scrivendo sull'amato Twitter, e si schiera col governo il leader di Azione, Carlo Calenda, che affida il suo commento a un tweet: «La scelta del governo di

chiudere il bonus 110% è totalmente condivisibile. È un provvedimento che ha generato uno spreco di risorse mai visto nella recente storia repubblicana. Un provvedimento iniquo e che ha drogato il mercato. Brava Giorgia Meloni».

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