Dal caso del seggio che lascerà Paolo Gentiloni al Casu. Inteso come Andrea, il segretario del Pd romano. Nelle ultime ore i dem devono fare i conti con diverse situazioni spinose.
Ma il caos sulla manovra e i litigi interni per scegliere l'erede del prossimo commissario Ue agli Affari economici sono una punturina rispetto all'ago rappresentato dal segretario dem di Roma. Il quale, secondo i bene informati, non si farebbe trovare al telefono da due mesi. Sparito nel nulla, incapace di prendere una decisione sul suo futuro politico. Sì perché Andrea Casu, classe 1981 e leader del Pd capitolino dal giugno 2017, è un seguace di Matteo Renzi. E per questo motivo è tentato di lasciare il Nazareno per aderire a Italia Viva.
Casu, che due anni fa l'Huffington Post definiva senza mezze misure "turborenziano", non ha ancora deciso cosa fare. E per questo sta prendendo tempo. Che ora stringe, per lui e per tutto il Pd romano. A inizio ottobre, come riportava l'agenzia Dire, 39 membri su 94 della Direzione dem di Roma avevano sottoscritto un documento per chiedere le dimissioni di Casu. Alla fine, dopo svariati tentativi, i dem capitolini fedeli a Zingaretti ed Orfini erano riusciti a far convocare per il 16 ottobre la Direzione che avrebbe dovuto sancire l'uscita di Casu e il passaggio di consegne per la poltrona più prestigiosa della segreteria Pd romana. Peccato che la Direzione sia stata sconvocata in fretta e furia il giorno prima.
E non più organizzata. Eppure Casu è vivo. Dopo un breve periodo di inattività sui social, a metà settembre, è tornato a pubblicare post su Facebook come un qualsiasi altro militante dem. Il problema sorge quando qualche altro iscritto prova a contattarlo al telefono. Lì si nega. "Ormai - spiega sconsolato al Foglio il consigliere del I Municipio e membro della direzione romana del Pd, Livio Ricciardelli - la direzione romana del Pd non si riunisce da giugno. Eppure ne sono successe di cose".
Un nuovo governo, l'alleanza a livello nazionale con il Movimento 5 Stelle, la scissione di Renzi. "Se non li trattiamo, di cosa parliamo?", spiega Ricciardelli, aggiungendo che "a meno di un anno e mezzo" dalle prossime elezioni comunali "il Pd non ha un candidato sindaco, una squadra né tantomeno un programma per la città". E il segretario Casu? "È scomparso e non si fa sentire", attacca Ricciardelli.
"Spero faccia un passo indietro e si vada al più presto ad un nuovo congresso di rifondazione reale del partito in città". Che non sa come regolarsi con i 5 Stelle, alleati al governo e avversari al Campidoglio.L'ennesimo pasticcio targato Pd.
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