Il Pd romano è un Casu: il segretario (renziano) "sparito" da due mesi

I dem della capitale vorrebbero mandare via il segretario Andrea Casu, ancora se indeciso se rimanere nel Pd o seguire Renzi in Italia Viva. La Direzione fissata per il 16 ottobre sconvocata 24 ore prima. E il partito precipita nel caos

Andrea Casu, segretario del Pd di Roma dal 2017
Andrea Casu, segretario del Pd di Roma dal 2017

Dal caso del seggio che lascerà Paolo Gentiloni al Casu. Inteso come Andrea, il segretario del Pd romano. Nelle ultime ore i dem devono fare i conti con diverse situazioni spinose.

Ma il caos sulla manovra e i litigi interni per scegliere l'erede del prossimo commissario Ue agli Affari economici sono una punturina rispetto all'ago rappresentato dal segretario dem di Roma. Il quale, secondo i bene informati, non si farebbe trovare al telefono da due mesi. Sparito nel nulla, incapace di prendere una decisione sul suo futuro politico. Sì perché Andrea Casu, classe 1981 e leader del Pd capitolino dal giugno 2017, è un seguace di Matteo Renzi. E per questo motivo è tentato di lasciare il Nazareno per aderire a Italia Viva.

Casu, che due anni fa l'Huffington Post definiva senza mezze misure "turborenziano", non ha ancora deciso cosa fare. E per questo sta prendendo tempo. Che ora stringe, per lui e per tutto il Pd romano. A inizio ottobre, come riportava l'agenzia Dire, 39 membri su 94 della Direzione dem di Roma avevano sottoscritto un documento per chiedere le dimissioni di Casu. Alla fine, dopo svariati tentativi, i dem capitolini fedeli a Zingaretti ed Orfini erano riusciti a far convocare per il 16 ottobre la Direzione che avrebbe dovuto sancire l'uscita di Casu e il passaggio di consegne per la poltrona più prestigiosa della segreteria Pd romana. Peccato che la Direzione sia stata sconvocata in fretta e furia il giorno prima.

E non più organizzata. Eppure Casu è vivo. Dopo un breve periodo di inattività sui social, a metà settembre, è tornato a pubblicare post su Facebook come un qualsiasi altro militante dem. Il problema sorge quando qualche altro iscritto prova a contattarlo al telefono. Lì si nega. "Ormai - spiega sconsolato al Foglio il consigliere del I Municipio e membro della direzione romana del Pd, Livio Ricciardelli - la direzione romana del Pd non si riunisce da giugno. Eppure ne sono successe di cose".

Un nuovo governo, l'alleanza a livello nazionale con il Movimento 5 Stelle, la scissione di Renzi. "Se non li trattiamo, di cosa parliamo?", spiega Ricciardelli, aggiungendo che "a meno di un anno e mezzo" dalle prossime elezioni comunali "il Pd non ha un candidato sindaco, una squadra né tantomeno un programma per la città". E il segretario Casu? "È scomparso e non si fa sentire", attacca Ricciardelli.

"Spero faccia un passo indietro e si vada al più presto ad un nuovo congresso di rifondazione reale del partito in città". Che non sa come regolarsi con i 5 Stelle, alleati al governo e avversari al Campidoglio.

L'ennesimo pasticcio targato Pd.

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