Il Pd calpesta l'identità sarda: la festa dedicata agli immigrati

La giunta regionale a guida Pd ha deciso che "Sa die de sa Sardinia" avrà come tema "Sardinia, terra de migrantes”. Addio all'identità sarda

Il Pd calpesta l'identità sarda: la festa dedicata agli immigrati

Anche la Sardegna perde la sua identità. ‘Sa die de sa Sardinia’, la festa più importante dell’isola che ricorda la rivolta popolare del 28 aprile 1794 che costrinse i piemontesi alla fuga da Cagliari, sarà dedicata ai migranti. Come racconta Sardinia Post la giunta regionale guidata Francesco Pigliaru del Pd avrà come tema “Sardinia, terra de migrantes” e sarà dedicata, appunto, dedicata ai migranti. Le celebrazioni si svolgeranno il 28 aprile al Teatro Massimo di Cagliari a partire dalle 16 con i saluti istituzionali di Claudia Firino, l’assessore regionale ai Beni Culturali ma poi la parola passerà agli emigrati sardi e alle comunità straniere presenti nell’isola e ai mediatori culturali africani.

“In un momento storico di grandi flussi migratori, penso anche alle popolazioni che scelgono la nostra Isola come approdo, terra in cui potersi integrare al meglio. Mi auguro che questa ricorrenza – ha sottolineato l’assessore Firino – non resti una semplice celebrazione ma si riempia di significato e diventi un’opportunità perché vecchie e nuove generazioni possano identificarsi e riconoscersi nel proprio passato e superare le sfide che l’Isola deve affrontare in Europa, nella sua dimensione di terra al centro del Mediterraneo, ospitale e solidale con i popoli che hanno più bisogno”.

Ma le polemiche non sono mancate. Il coordinatore regionale di Forza Italia, Ugo Cappellacci, attacca:“ Chi non rispetta la propria identità non può essere credibile quando predica di aiutare e difendere altri popoli – spiega l’ex governatore – il 28 Aprile è stato dichiarato per legge giornata del popolo sardo, Sa Die de sa Sardigna e la sua celebrazione non è modificabile da ghiribizzi estemporanei della Giunta di turno”. Cappellacci ricorda infine che “da più di cento anni esiste già una giornata dedicata al migrante e al rifugiato ma forse la circostanza è sfuggita perché, passata la festa, sia i sardi che i migranti vengono abbandonati al loro destino da una Giunta più attenta a compiacere il Governo Renzi, ad assecondarne le scelte che per un’immigrazione senza controllo che tradisce il fine umanitario”.

Marcello Orrù, consigliere regionale del Partito sardo d’Azione, si chiede: “Cosa c’entra una festa regionale che dovrebbe unire tutti i sardi come Sa die de sa Sardigna con i migranti?” Secondo Orrù, “è inaccettabile il parallelismo tra gli attuali migranti che arrivano in Sardegna dall’Africa e gli emigrati sardi che nel corso della storia hanno varcato il confine dell’Isola per lavorare e contribuire, con il sudore della fronte, alla crescita dei Paesi dove si trasferivano”.

Ma, cosa ancora più grave,“Claudia Firino dedica la festa ai migranti proprio quando la Sardegna sta affrontando i mille problemi di una immigrazione clandestina difficile da gestire e controllare e che diverrà un enorme problema nei prossimi mesi”.

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