Il peggio è passato e la Cina torna finalmente a respirare. Le restrizioni attuate dal governo per arginare la diffusione di Covid-19 sono state allentate e già da diverse settimane le città hanno cambiato volto.
Il segnale più evidente della ripartenza asiatica arriva da Pechino, la cui ripresa rappresenta alla perfezione la rinascita dell'intera nazione cinese. A febbraio la paura del nuovo coronavirus, unita al clima freddo, alla pioggia e all'atmosfera buia, dominava i grandi viali della capitale, vuoti come mai negli ultimi anni.
I quasi 22 milioni di abitanti di Pechino si sono rivelati per certi versi eroici nel sopportare il periodo di confinamento nelle proprie abitazioni per contribuire attivamente alla lotta contro Covid-19. Adesso che la prova è stata superata a pieni voti, la quotidianità ha ripreso vigore nella capitale così come nel resto del Paese. A dire il vero c'è anche chi non si è mai fermato. Alcune categorie di lavoratori hanno sfidato il virus per portare a compimento la loro «missione», come ad esempio i fattorini, le squadre di risanamento, gli operatori sanitari. Lo sforzo collettivo ha portato i risultati sperati, tanto è vero che la Cina è il primo - e fin qui unico - Paese al mondo ad aver superato a pieni voti la fase più critica della pandemia di Covid-19.
A Pechino nessuno intende abbassare la guardia. L'obiettivo numero uno, in attesa di un farmaco o di un vaccino anti Covid-19, è quello di unire prevenzione e controllo.
Nonostante siano ancora in atto rigide misure di prevenzione dei virus - come ad esempio il controllo della temperatura corporea all'ingresso dei siti, un tetto massimo ai visitatori e altro ancora - il settore del turismo ha mostrato convincenti segnali di ripresa. Le attrazioni più importanti di Pechino sono state riaperte al pubblico e, subito, hanno registrato un'impennata di visite. In certi giorni le prenotazioni sono aumentate anche del 199%. Sempre a Pechino, a partire dal 27 aprile quasi il 72% dei 45 principali marchi delle catene di ristorazione ha ripreso la sua attività. Dal canto loro le autorità hanno lanciato varie politiche a sostegno delle imprese della ristorazione colpite dal Covid-19. Gli affitti di alimentari, minimarket, catene di ristoranti e altri punti vendita hanno infatti subito riduzioni fino al 70%.
Anche il motore dell'istruzione si è rimesso in moto. Nella capitale quasi 50mila studenti dell'ultimo anno delle scuole superiori sono tornati in classe per iniziare il nuovo semestre, interrotto e prorogato a causa dell'epidemia, e riaperto soltanto grazie ai risultati conseguiti nelle misure di contenimento dei contagi.
Insomma, il cuore della Cina, Pechino, è tornato a battere. E la sensazione che si ha nell'osservare la rinascita della capitale è che, continuando a mantenere alta l'attenzione, la Cina potrà presto tornare alla normalità.
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