Torna in piazza la Cgil, per protestare contro l’innalzamento dell’età pensionabile. Sono cinque le città coinvolte: Roma, Bari, Cagliari, Palermo e Torino. Cinque piazze dove la Cgil ha riunito i propri iscritti e simpatizzanti per ricordare al governo che "i conti non tornano" e che "deve contare il lavoro". In piazza del Popolo, a Roma, l'atteso intervento della segretaria Susanna Camusso. Sullo sfondo campeggia il totem con la scritta a caratteri cubitali "Pensioni".
Il sindacato chiede a gran voce la modifica della legge di bilancio per cambiare le procedure e i vincoli per accedere all’Ape sociale e alle prestazioni per i "lavoratori precoci". Nei vari spezzoni del corteo, partito da Piazza della Repubblica, sfilano le diverse federazioni sindacali che hanno aderito alla mobilitazione: dai metalmeccanici ai funzionari pubblici, ma anche lavoratori della conoscenza e nuove identità del lavoro. In piazza anche gli studenti. I ragazzi hanno esposto uno striscione con questa scritta: "C’è pensione oltre al precariato". Attaccati al collo dei ragazzi dei tubi a forma di canna da pesca, con attaccato "all’amo" un foglio con la scritta "Pensione".
"Il governo non ha mantenuto gli impegni"
"Siamo in piazza perché non c’è l’attenzione che deve essere data al lavoro - dice la Camusso parlando dal corteo - perché il governo ha disatteso l’impegno che aveva preso con noi un anno fa, perché bisogna dare una svolta sulla qualità del lavoro e bisogna pensare al futuro di questo paese, in particolare, ai giovani, alle donne ai quali continuano a non venir date risposte". Gli impegni disattesi, ha sottolineato Camusso, "si riferiscono all’accordo che si fece nel settembre dell’anno scorso con il governo che prevedeva la definizione di norme previdenziali per le lavoratrici, per i giovani per permettere loro di avere la flessibilità nel sistema contributivo, per le pensioni di garanzia perchè allora si disse che bisognava intervenire sul meccanismo dell’età pensionabile che è un inseguimento continuo".
"Torni l'unità tra Cgil, Cisl e Uil"
Bisognerà ricostruire i fili" dell'unità sindacale, rotta con Cisl e Uil sulla vertenza pensioni, risponde la Camusso ad una domanda sul rapporto con le altre sigle sindacali.
Gentiloni e il ministro Padoan hanno parlato del pacchetto pensioni come di un pacchetto importante, che tiene conto anche delle esigenze di bilancio, ma "le esigenze di bilancio - osserva la segretarioa Cgil - non sono un termine astratto se si continuano a fare condoni e non si contrasta l'evasione. Così è certo che le risorse non bastano mai". Camusso ha sottolineato che "queste sono scelte politiche, non è una condizione inevitabile".La diretta
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