Dopo la Tav e i matrimoni gay, ora il braccio di ferro tra alleati di governo si gioca sulle pensioni. Tema spinoso, su cui sia Lega che Movimento Cinque Stelle hanno fondato un’intera campagna elettorale. La riforma Fornero dovrebbe essere cancellata, prima o poi. Ma per adesso all’orizzonte è previsto un taglio di circa 200mila pensioni considerate “privilegiate”.
Si tratta degli assegni che superano i 4mila euro. Sulla soglia per considerare “d’oro” una pensione già Luigi Di Maio ha cambiato idea più volte. Prima si parlava di 5mila euro, poi i privilegiati son diventati quelli con l’assegno tra i 4 e i 5mila. Ora basta incassarne 4mila per finire nel calderone dei tagli.
Secondo quanto riferito ieri dal vicepremier grillino saranno “circa 200mila privilegi eliminati”. Il fatto è che la tagliola grillina non piace molto alla Lega. Che sta cercando di ovviare a una manovra che potrebbe risultare un autogol verso il proprio elettorato.
Secondo quanto scrive il Corriere, infatti, la proposta di legge per tagliare le “pensioni d’oro” è stata sì presentata sia dal capogruppo M5S che da quello del Carroccio. Ma ora i parlamentari leghisti starebbero storcendo il naso. Il motivo? Nel testo – spiega il quotidiano di via Solferino - il ricalcolo dell’assegno in base ai contributi effettivamente versati è stato sostituito con un “taglio dell’assegno proporzionale all’anticipo del pensionamento” rispetto all’età pensionabile fissata nel 2011, ovvero 63 anni e 6 mesi.
Di Maio insiste a dire che si tratta di “equità”, ma la pancia della Lega comincia a dire che una “cosa del genere” non sarebbe uscita neppure dalla penna di Bertinotti. Lo scontro è aperto. Ora Salvini e Di Maio avrebbero trovato un accordo sul ricalcolo contributivo, ma i tempi per arrivare ad un decreto sarebbero piuttosto lunghi (non prima di gennaio e l’Inps ci sta già lavorando). ecco perché, secondo il Corriere, la Lega starebbe puntando una nuova strada. Quella del contributo di solidarietà.
Il prelievo “solidale” sarebbe calcolato in maniera crescete: più è alto l’assegno pensionistico, maggiore sarebbe il prelievo. L’idea non piace molto a Di Maio.
Come spiega infatti il Giornale, stanno calando “le possibilità del contributo di solidarietà che, secondo il ministro, sarebbe incostituzionale se 'fissato dalla legge in modo secco e uguale per tutti nelle percentuali’”. Ecco perché il Carroccio lavora a un contributo progressivo, che cresce all’aumentare dell’assegno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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