"Pentagono sotto attacco". L'IA fa crollare Wall Street

Un'immagine falsa del Pentagono (quartier generale della Difesa degli Stati Uniti) in fiamme, generata presumibilmente dall'intelligenza artificiale e diffusa da un account Twitter (verificato con spunta blu) che promuove la teoria cospirativa QAnon, è diventata virale online e ha causato un leggero calo a Wall Street per una decina di minuti, anche se non tutti gli analisti lo attribuiscono a questo episodio. In ogni caso la Difesa Usa è stata costretta a smentire: «Possiamo confermare che si tratta di una notizia falsa e che il Pentagono non è stato attaccato oggi (ieri, ndr)», ha detto un portavoce. Anche i vigili del fuoco di Arlington, in Virginia, hanno reagito, assicurando sui social media che non si sono verificate esplosioni o incidenti al Pentagono o nelle vicinanze. Ma ovviamente le immagini circolate in pochissimo tempo hanno generato non poca confusione. Inoltre, alcuni esperti di fact checking come Nick Waters di Bellingcat, un collettivo giornalistico specializzato in inchieste e fact checking si sono affrettati a sottolineare alcune notevoli incongruenze dell'immagine: non solo non c'erano testimoni a corroborare la veridicità dell'evento, ma l'edificio stesso è assai diverso dal Pentagono.

L'intelligenza artificiale, in realtà, ha ancora parecchie difficoltà a ricreare luoghi identici a quelli reali, senza introdurre artefatti casuali. Ma gli utenti non nascondono la preoccupazione per la capacità dei software di grafica, basati sull'AI, per le infinite possibilità di creare disinformazione aperte dal loro utilizzo. L'episodio non fa che innescare di nuovo le polemiche sull'opportunità di utilizzo dell'Intelligenza Artificiale e sulla disinformazione che, tra le altre cose, è in grado di creare.

Anche perché pur essendo in fase «sperimentale», l'AI ha già mostrato i suoi effetti più negativi, oltre a suscitare ripensamenti e una tardiva prudenza nei suoi stessi creatori.

L'incidente segue altri episodi analoghi che hanno creato scalpore su Internet, come l'arresto dell'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump e l'immagine di Papa Francesco in un piumino enorme.