Didier Ellena è l'uomo che Japan Tobacco International ha scelto come nuovo presidente e amministratore della JTI Italia. Nel gruppo dal 1995, già alla direzione di JTI Francia e responsabile del Trade Marketing per l'Europa Centrale, ad Ellena abbiamo chiesto quali siano le aspettative e le sfide.
Quali sono state le sue impressioni sull'Italia e sul team?
«Dai 26 dipendenti del 2000, anno della sua costituzione, JTI Italia è cresciuta fino ad occupare la seconda posizione nel mercato italiano del tabacco: significa che il team ha fatto un ottimo lavoro e io sono orgoglioso di guidarlo. Continueremo ad avere successo».
Uno dei pilastri di JTI è la sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Quanto e perché è così fondamentale?
«Le aziende hanno un ruolo determinante nelle società e ciò comporta responsabilità. Il tema ambientale è fondamentale, ad esempio il gruppo JTI si è posto due obiettivi: zero emissioni entro il 2050 e diventare carbon neutral entro il 2030. Ma la sostenibilità dev'essere a 360 gradi: miriamo a diventare parte integrante dei territori e delle comunità in cui operiamo, per trasmettere i nostri valori e la nostra visione».
Dall'emergenza alimentare alla violenza sulle donne: nel recente passato JTI Italia si è resa protagonista di molte battaglie di grande valore sociale...
«Promuovere progetti del genere è fondamentale. Da sempre mettiamo al centro del nostro business le persone e i territori, attraverso un concreto sostegno all'economia, alla filiera agricola tabacchicola e al tessuto sociale del Paese. Impegno che si traduce in iniziative realizzate in cooperazione e coinvolgendo le pubbliche amministrazioni, con uno sguardo verso il futuro».
E cosa prevede il futuro per JTI Italia?
«La sfida più grande è continuare gli investimenti in Italia, nonostante il momento di incertezza macroeconomica, con l'incremento dei costi delle materie prime e dell'energia. L'inflazione sta mettendo in crisi tutti gli anelli del sistema socio-economico, andando a impattare sui consumatori. Serve un dialogo ancor più serrato con le istituzioni per salvaguardare imprese, investimenti e consumatori. Abbiamo una nostra ricetta: le imprese chiedono una maggiore semplificazione del sistema fiscale e una maggiore flessibilità. Non è il momento per aumenti fiscali, che metterebbero a rischio la pianificazione degli investimenti in tutti i settori, come quello del tabacco, che negli ultimi anni ha garantito un gettito erariale incrementato. Tasse più alte spingerebbero i consumatori verso il mercato dell'illecito, già in crescita nonostante il contrasto dell'Agenzia e della Guardia di Finanza. La collaborazione fra istituzioni, imprese e territori è la ricetta migliore, speriamo sia la strada che il nuovo esecutivo vorrà intraprendere».
Quali sono i valori che la ispirano?
«Tutti si devono sentire parte del progetto. Abbiamo partecipato a una camminata aziendale in cui i km percorsi si trasformavano in una somma che abbiamo destinato in beneficienza. È la sintesi perfetta: ogni passo conta e ognuno di noi può fare un'enorme differenza».
Piccola curiosità: quali sono le sue passioni?
«Il tempo libero lo
passo a casa o con gli amici. Sono un appassionato di golf, anche se purtroppo ormai gioco solo ogni tanto. Adoro anche le gioie della tavola: da questo punto di vista, si direbbe proprio che sono capitato nel Paese giusto».
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