Vincenzo Dall'Estro, una persona buona che amava lavorare

Anche Vincenzo D'Allestro, come quasi tutti gli italiani rimasti uccisi nell'assalto all'Holey Artisan Bakery di Dacca, lavorava nell'industria tessile ed era arrivato in Bangladesh per gestire i contatti con i produttori locali di filati di cotone

Vincenzo Dall'Estro, una persona buona che amava lavorare

Anche Vincenzo D'Allestro, come quasi tutti gli italiani rimasti uccisi nell'assalto all'Holey Artisan Bakery di Dacca, lavorava nell'industria tessile ed era arrivato in Bangladesh per gestire i contatti con i produttori locali di filati di cotone. Aveva 46 anni ed era alle dipendenze di una grossa azienda napoletana del settore. Abitava a San Potito Sannnitico, in provincia di Caserta, insieme alla moglie Maria Assuna Gaudio, che spesso lo seguiva nei suoi viaggi all'estero.

Il sindaco di San Potito, Francesco Imperadore, ieri lo ha ricordato così: «Vincenzo era la parte buona della nostra Comunità, ovvero faceva parte di quelle persone sempre disponibili e attive, anche in campo sociale. Non se ne va via solo un concittadino, in maniera oltretutto orribile, ma abbiamo perso una parte di noi».

Da circa un anno, D'Allestro si era trasferito ad Acerra, e anche qui il sindaco Raffaele Lettieri è intervenuto sulla vicenda: «Al dolore per la strage si aggiunge l'orrore per i modi particolarmente efferati con i quali i terroristi islamisti hanno dato la morte agli ostaggi», scrive Lettieri sulla sua pagina Facebook.

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