Pichetto: "Il caro-benzina? Speculazione". I gestori non ci stanno: "Colpa del governo"

Figisc e Faib: "Gli aumenti sono pari al mancato sconto-accise". Fdi difende Meloni: "Risorse dirottate per aiutare i più poveri"

Pichetto: "Il caro-benzina? Speculazione". I gestori non ci stanno: "Colpa del governo"

Il prezzo dei carburanti sopra i 2 euro? «È solo speculazione», ha detto il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin in un'intervista alla Stampa difendendo la scelta di azzerare il taglio delle accise per concentrare le risorse sugli aiuti contro il caro bollette. «Se i rialzi dovessero essere strutturali - ha assicurato - il governo è pronto intervenire di nuovo». Quanto al gas «se il calo dei prezzi proseguirà, già a fine gennaio avremmo effetti positivi sulle bollette».

Le rassicurazioni non hanno frenato le polemiche delle opposizioni, divise tra chi - come il M5s - accusa l'esecutivo Meloni di aver sposato la linea dell'austerity e chi - come il Terzo Polo - stigmatizza la rinuncia agli sconti varati da Draghi cui si è associata la critica del ministro Crosetto all'operato della Bce, troppo frettolosa nel rialzo dei tassi. «La sinistra continua con la sua vergognosa campagna di fake news. Si fanno scudo del mancato rinnovo dello sconto sul prezzo del carburante perché si vergognano di dire che il governo Meloni ha orientato gran parte della spesa di bilancio su famiglie, a partire da quelle più in difficoltà, e imprese», ha tuonato il capogruppo di Fdi alla Camera, Tommaso Foti.

«Quale speculazione?», ha replicato la Figisc, uno dei principali sindacati dei benzinai. Gli aumenti dei prezzi si attestano intorno ai 17 centesimi e, pertanto, corrispondono alla fine dello sconto sulle accise che valeva 18 centesimi al litro. Preoccupata anche la Faib-Confesercenti che ha evidenziato come i gestori dei distributori non guadagnino sugli eventuali rincari dei carburanti (a differenza dei tabaccai cui spetta un aggio) e come gli aumenti di prezzo nuocciano alla rete perché la gente tende a risparmiare sull'uso dei veicoli. Ma gli italiani come si organizzano con il caro-carburanti? Chi può migra dove i prezzi alla pompa sono più convenienti. È il caso di San Marino, (dove per un po' di tempo ancora le accise non saranno adeguate), della Slovenia, dell'Austria e della Francia.

Non è pienamente convinto di questo stato di cose il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulé (Fi). «Nel momento in cui il prezzo del petrolio è in considerevole discesa rispetto ai mesi scorsi ma il prezzo della benzina arriva a 2 euro al litro, è chiaro che ci troviamo di fronte a un fenomeno speculativo su cui bisogna intervenire nella maniera più dura possibile», ha dichiarato aggiungendo che «con queste condizioni di mercato del greggio, non serve spendere soldi dei cittadini per abbassare il prezzo dei carburanti ma è necessario sanzionare pesantemente gli speculatori, chi droga il mercato e fa cassa sulla pelle delle famiglie italiane».

Il taglio delle accise dei carburanti era «una misura temporanea che il governo Draghi aveva deciso di porre in essere per tentare di arginare il forte aumento dei prezzi di benzina e diesel e che ha avuto un importante costo per le casse dello Stato (circa 7 miliardi di euro fino alla fine di novembre), risorse che adesso sono state dirottate in altre direzioni», ha ricordato Letizia Giorgianni di Fdi, parlamentare in prima fila in questi anni nella difesa dei diritti dei risparmiatori truffati dalle banche fallite.

«Il governo, viste le ristrettezze di bilanciom ha dovuto fare delle scelte che, a differenza del taglio delle accise (di cui hanno potuto beneficiare tutti i cittadini, senza distinzioni di reddito), possano andare a migliorare le condizioni delle fasce più in difficoltà».

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