"Un governo di transizione, anche un esecutivo di minoranza, che prepari le elezioni e si incarichi di raddrizzare la barra economica salvandoci dal baratro". A chiederlo, in un'intervista al Corriere della Sera, è l'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Oggi eurodeputato per il Pd, Pisapia pensa a un traghettatore, "qualcuno in grado di dialogare ma che sia autorevole e garantisca gli italiani e i partner europei. E poi, ministri competenti che rinuncino a candidarsi alle imminenti elezioni".
Un governo tecnico, insomma, "che deve rimanere in carica solo pochi mesi per lavorare su due o tre punti qualificanti. Mi viene in mente l’esperienza del governo di Lamberto Dini dopo la caduta del primo Berlusconi nel 1995", sostiene Pisapia, per il quale bisogna comunque andare al voto "prestissimo", anche perché "mi pare impossibile la formazione di qualsiasi maggioranza alternativa in grado di sostenere un altro governo".
Ma per il governo di transizione auspicato da Pisapia servono i numeri. Come trovarli? Nessun problema per l'ex sindaco di Milano: "si troverebbero le formule in Parlamento. Nel pieno rispetto della Costituzione, dopo aver ottenuto la fiducia, potrebbe anche essere un esecutivo di minoranza". Del quale il Pd, fa capire Pisapia, dovrebbe far parte.
E in futuro? È possibile un accordo stabile con i 5 Stelle? "Con chi ha votato i decreti sicurezza, l’immunità di Salvini e ha portato il Paese in una situazione fallimentare non è possibile un governo insieme", spiega l'europarlamentare dem, che poi boccia anche una possibile alleanza con Forza Italia.
Poi una riflessione su Matteo Renzi, sempre più tentato di lasciare il Pd e andare da solo: "Matteo è una risorsa del centrosinistra. Il Pd è l’unica forza consistente del centrosinistra e deve restare unito. Basta coi personalismi", avverte Pisapia, che auspica "una coalizione ampia che tenga conto dei Comuni" e "delle liste civiche".
L'obiettivo? Battere Matteo Salvini, che "come governante ha fallito. Una buona campagna elettorale, con proposte concrete, unitarie ed effettivamente realizzabili, può avere successo".
Secondo Pisapia è in atto una "deriva autoritaria: per esempio, questa cosa dei 'pieni poteri' ricorda il golpe in Cile o la Grecia dei colonnelli. Penso che anche certi mondi che hanno appoggiato Salvini ora siano preoccupati", conclude l'eurodeputato del Pd.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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