Il pm a Telegram: "Oscurate la chat dei no vax. È lo strumento usato per istigare a delinquere"

Emesso un decreto di sequestro, possibile una rogatoria internazionale

Il pm a Telegram: "Oscurate la chat dei no vax. È lo strumento usato per istigare a delinquere"

È una guerra senza armi quella ai no vax. I talebani del vaccino per i quali non esistono ragioni di farsi iniettare «quel veleno che modifica il dna della gente» oppure «che gli Stati vogliono far morire 2 miliardi di persone per alleggerire il loro peso economico sulla Terra» o ancora «che il virus è stato voluto e studiato a tavolino dai dieci potenti del mondo», continuano la loro assurda lotta diffondendo informazioni false nella comunità. Che talvolta ci crede.

Ed è per questo che la Procura di Torino ha emesso un decreto di sequestro della chat Telegram «Basta dittatura» (che conta 44mila iscritti), luogo virtuale dove i talebani del vaccino promuovono iniziative di protesta come quelle nelle stazioni contro i green pass, si scambiano bislacche opinioni e diffondono informazioni false sulle vaccinazioni. Per chiedere a Telegram di oscurare il canale, ravvisando reati come istigazione a delinquere e violazione della privacy, la Procura si è comportata in maniera insolita, come un qualsiasi utente, inviando una semplice mail all'indirizzo dedicato «Collaborazioni volontarie» usato dagli utenti per segnalare possibili violazioni commesse attraverso la piattaforma. In questo caso però non è detto che Telegram ascolti la Procura solo in virtù del fatto che si tratta di magistrati. Ed infatti, al momento, da Telegram srl con sede a Dubai, non è giunta alcuna risposta e perciò non è da escludere che la Procura torinese possa avviare una rogatoria internazionale. Intanto i gestori della chat scrivono: «Questo canale è stato creato perché in giro c'erano solo canali fuffa con complottismi patetici che mischiano il buono con il cattivo e così si danneggia tutto il movimento anti truffa Covid e anti-dittatura. Se ci fossero state alternative valide, questo canale non sarebbe neanche stato creato. E staremo a goderci il mare invece di doverlo controllare».

Adesso c'è chi prova a riorganizzarsi con un canale di riserva dove riversare gli iscritti e chi invece sta studiando una sorta di codice per non essere identificati da soggetti esterni e ancora chi continua a dire che «sono tutte falsità per convincere le persone a vaccinarsi». Tra i tanti insulti c'è persino chi propone l'occupazione degli uffici di Telegram e chi, invece, provoca i magistrati: «Non avete ancora chiuso. E noi con falci e forconi non ci faremo comandare». La chat è la stessa che ha pubblicato anche i numeri di telefono di Palazzo Chigi, di virologi, politici e giornalisti che sono stati anche ripetutamente minacciati.

Ieri sono state anche perquisite dalla Digos le abitazioni di Giuliano Castellino, leader romano di Forza Nuova e di altri 4 dirigenti del movimento.

E lui, impavido, dichiara: «Non bastano perquisizioni e fermi per bloccare le piazze. Non hanno trovato nulla, perché nulla abbiamo, ma la nostra risposta è che il Fronte di liberazione non fa passi indietro. Non ci pieghiamo al politicamente corretto».

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