Il popolo No Vax muore ma non cede. C'è il padre di 3 figli Del Bufalo nel caos

Il leader No Pass di Torino positivo guida in chat la mobilitazione per il primo dell'anno. Mores, 48enne di Vicenza, rifiuta l'ossigeno nonostante il pressing della famiglia. L'attrice si scaglia contro i vaccini

Il popolo No Vax muore ma non cede. C'è il padre di 3 figli Del Bufalo nel caos

Più che di numeri, l'Italia è un poster di volti. Quelli di irriducibili No Vax «pronti a bloccare le strade» dal 1° gennaio. A «invadere» (le chat) da Nord a Sud. Sordi ai richiami della scienza ma pure a quelli del cuore, di famiglie rotte dal pianto perché sempre più spesso travolte dal Covid: che si insinua in corpi vivi ma privi di protezione e uccide talvolta chi si perde in ostinate convinzioni finendo per morire rifiutando la vaccinazione. Oppure negandosi la possibilità di essere intubato, come nel caso di Alessandro Mores, 48enne di Vicenza, trasferito d'urgenza martedì al pronto soccorso dell'ospedale San Bortolo, poi in rianimazione.

In corpo, una dose massiccia di scetticismo. Avrebbe chiesto ai medici di non essere sottoposto a ossigenoterapia: «Tanto guarisco lo stesso», il mantra; suo come di altre (poche) decine di italiani kamikaze (il copyright è di un No Vax incontrato in una piazza romana). Padre di tre figli, «convinto No Vax» per ammissione dei suoi cari, Mores è morto martedì. Il primogenito ha tentato di convincerlo con una videochiamata: «Papà, ti prego, accetta le cure». Due ore dopo l'arrivo in ospedale, Mores ha chiuso gli occhi per sempre. Era un agente di commercio. Gli si è fermato il cuore: come avevano provato a spiegargli gli operatori sanitari.

Stesso film al Santa Chiara di Trento il 10 dicembre, dove un 50enne non vaccinato e sano, rifiutando di firmare il consenso a essere intubato, ha negato ai medici il via libera a tentare di salvarlo. Positivo al Covid, sintomatico da giorni, era arrivato con un'insufficienza respiratoria dovuta al contagio volutamente ignorato e non curato. Non ce l'ha fatta.

C'è poi chi si era vantato in diretta radiofonica d'essere entrato in un supermercato quand'era già positivo: Mauro da Mantova, il carrozziere famoso per i suoi interventi in cui negava l'esistenza del Covid nella trasmissione La Zanzara. Si è spento al Borgo Trento di Verona, dov'era in terapia intensiva. Il catalogo No Vax talvolta è più simile a un «bestiario» di gladiatori che combattono il virus con armi spuntate, e si arricchisce di volti noti. L'ultimo è dell'attrice dal «cuore ballerino» Diana Del Bufalo, nella bufera social per un messaggio dal sapore di fake news. «Non sono vaccinata perché mi è stato sconsigliato dal mio medico di base», ha spiegato su Instagram. Per lei, insulti ma pure messaggi di sostegno (è la voce di Isabela nel film Disney Encanto, 1,7 milioni di follower). Poi la rettifica e l'attacco alla stampa: «Quelli che si venderebbero la madre pur di fare un titolone acchiappa like». «È vero, non sono vaccinata, ahimè per via della genetica familiare ho il cuore ballerino, niente di grave». Molti utenti hanno pubblicato su Twitter un video nel quale si scaglia contro i «vaccini deludenti».

C'è chi ha cambiato idea in corsia, ma non tutti. C'è chi va in direzione ostinata e contraria all'evidenza che vede morire sempre più non vaccinati. «Sto male, per fare questa diretta ho dovuto prendere un Oki e un'Aspirina C», dice provato dal letto di casa Marco Liccione, leader No Vax e fondatore del movimento Variante Torinese che si prepara a tornare in piazza. Positivo, Liccione insiste: «Siamo in mano a dei c. che dopo due anni non sono riusciti ad arginare il virus». Paragona le norme anti-contagio «all'Apartheid», a una «Shoah 2.0», e invita alla «Resistenza h24» con un certo seguito su Telegram. È stato segnalato dalla Digos alla procura. «Le ultime decisioni del governo - ha scritto - puntano a mandare l'intero comparto sanitario al collasso». A ben guardare, accade il contrario.

Muoiono gli irriducibili del No. Ragion per cui, in Austria, il lockdown per i No Vax è stato esteso al 10 gennaio. E da febbraio, con l'obbligo, si discute un premio di 500 euro in bonus spesa per chi riceve il booster.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica