I legami con la sinistra radicale del marito della sardina col velo

Sono emersi diversi elementi che ricollegano Suleiman Hijazi, marito della sardina che aveva insultato Salvini e i leghisti, alla sinistra movimentista di Piras e Delprete

I legami con la sinistra radicale del marito della sardina col velo

Il marito della "sardina" col velo Nibras Asfa, finito al centro di forti polemiche per numerosi post a favore di Hamas, organizzazione terrorista che Suleiman Hijazi definisce "resistenza", risulta ben introdotto in ambienti della sinistra "movimentista" ed ex Sel.

Sono infatti emerse alcune foto di particolare interesse, una delle quali datata maggio 2017, che lo ritrae mentre tiene una conferenza presso la Camera dei Deputati assieme a Fabrizio Delprete e Maria Pia Pizzolante e per l'occasione Hijazi viene citato in un articolo di InfoPal come come "vice-presidente dell'Associazione Palestinesi in Italia (Api)".

La conferenza aveva l'obiettivo di fornire un resoconto sulla visita di una delegazione composta da deputati e segretari del "Movimento Popolare Democratico" (Mpd) Michele Piras, Giovanna Martelli, Franco Brodo, Maria Pia Pizzolante, Fabrizio Delprete, nonchè dal presidente dell'"Associazione Palestinesi in Italia", Mohammad Hannoun e dal vice, Suleiman Hijazi, presso i campi profughi palestinesi in Libano.

Durante la conferenza, i deputati hanno, inoltre, espresso solidarietà ai prigionieri palestinesi in sciopero della fame da 18 giorni bevendo acqua e sale.

In un'altra foto Hijazi viene immortalato "sulla terrazza degli uffici della Camera, dopo un incontro" (secondo quanto riferito in un commento di Delprete) assieme al medesimo e a Piras.

In un'altra foto ancora, Delprete, la Pizzolante, Piras, Hannoun e Hijazi appaiono assieme a un gruppo immortalato dietro una bandiera palestinese, con tanto di commento "un'onda libera". In un'altra immagine ancora, scattata in Libano, Delprete e la Pizzolante vengono fotografati assieme a Hannoun e ad alcuni militari italiani in missione del Paese mediorientale.

Risultano poi interessanti alcuni recenti post pubblicati da Delprete in sostegno a Hijazi e alla moglie. In uno di questi post l'attivista politico attacca la Meloni: "Non puoi dirti cristiana perchè tu la cristianità la deridi e umili ogni giorno con razzismo, fascismo e con questi atti di bullismo social".

Ciò in riferimento al commento della Meloni dove si chiedeva: "Perchè se tu sei fiera di essere islamica, io non posso esserlo di dirmi cristiana"?

Peccato che qualche tempo prima Delprete commentava con un "Poi i pericolosi estremisti sarebbero i musulmani", un post del sacerdote Giuseppe Calabrese in difesa del crocifisso: "Noi vogliamo Dio in ogni scuola, nei tribunali, negli ospedali, nelle università, nella nostra Italia, il crocifisso non si tocca".

Chissà cosa ne pensa Delprete degli inquietanti post di Hijazi su Hamas, definita "resistenza" e sui suoi membri definiti "combattenti" e "fratelli", post già esposti in due pezzi del Giornale reperibili qui e qui.

In uno di questi post Hijazi scriveva: ""chi è solo palestinese può sapere cosa fa Hamas per noi, Hamas ci aiuta in tutto, non solo combatte ma aiuta molto sul sociale, noi siamo contenti di avere Hamas in Palestina". La consorte di Hijazi, Nibras Asfa, si era invece distinta in un post dove aveva definito Israele "mostro".

Una riflessione conclusiva va inoltre fatta sul riferimento a Hijazi come "vice-presidente dell'API", e a Hannoun come suo "presidente" (come scritto da InfoPal).

Ciò comporterebbe che Hijazi sarebbe vice di Hannoun, personaggio in passato indagato per presunti finanziamenti nei confronti di Hamas. Hannoun veniva anche fotografato assieme al leader di Hamas, Ismail Haniyeh, soggetto al quale Hannoun veniva indicato come "molto vicino".

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