Non si dimetterà Riikka Purra, neo ministro delle finanze finlandese di estrema destra, dopo le accuse di post razzisti, saluti nazisti e teorie della sostituzione. I fatti risalirebbero al 2008 e hanno come protagonista il nome utente "riikka" apparso sul blog del predecessore di Purra come leader del partito finlandese, Jussi Halla-aho. La diretta interessata non ha confermato né smentito di aver scritto i post, ma al contempo ha espresso pubblicamente ampie scuse per «stupidi commenti sui social media, non sono una persona perfetta, ho commesso degli errori».
Uno dei commenti incriminati riguardava chi vende «Vuittons piratati» a Barcellona, città che Purra, allora ricercatore presso l'Università di Turku, stava visitando in quei giorni per una conferenza. Un altro parlava del suono «che fanno i maschi quando ti passano accanto, non un fischio (sarebbe troppo ovvio) ma un fottuto sibilo tra i denti» aggiungendo: «Più Abdullah è impaziente, più saliva ne deriva». Nel settembre 2008 lo stesso utente scriveva di uno scontro su una linea di metropolitana con un gruppo di giovani immigrati: «Se mi dessero una pistola, ci sarebbero corpi su un treno di pendolari, vedrai». Infine «qualcuno ha voglia di sputare sui mendicanti e picchiare bambini oggi a Helsinki?».
La questione sta assumendo grande rilevanza sui media nazionali, dopo che la leader finlandese ha ammesso di aver commentato il blog ospitato da Halla-aho, condannato nel 2012 per incitamento all'odio contro un gruppo etnico, ma non ha confermato di essere «riikka». La sua tesi difensiva è che le politiche del suo partito «non sono basate sull'estremismo, il razzismo o la discriminazione, ma sul perseguimento degli interessi della Finlandia e dei finlandesi. La nostra politica sull'immigrazione è legittima e legale e non c'è nulla di sbagliato o sospetto al riguardo», aggiungendo di voler essere giudicata in base alla sua prestazione in carica.
Solidarietà è stata espressa dal primo ministro, Petteri Orpo, del partito di destra della Coalizione Nazionale secondo cui è importante che Purra abbia rifiutato la violenza e che non accetti «il razzismo in nessuna forma», mentre il presidente Sauli Niinistö ha lanciato un monito, sottolinando che l'immigrazione e il razzismo sono questioni separate. «Il governo finlandese farebbe bene ad avere una chiara tolleranza zero per il razzismo. Se il governo è in grado di tenerne conto, sarebbe un buon segnale per il mondo».
I commenti in questione si sommano ad altre scivolate sulla stessa traccia accadute nell'ultimo mese. Il ministro Vilhelm Junnila si è dimesso dopo aver ammesso di aver fatto battute su «Heil Hitler», tenuto un discorso a un evento a cui hanno partecipato neonazisti e chiesto aborti di massa in Africa per combattere la crisi climatica. In precedenza Mari Rantanen, ministro dell'Interno con la delega all'intelligence, ha dovuto pubblicamente negare di credere nella teoria estremista della grande sostituzione dopo che aveva espresso un hashtag ad hoc in diversi tweet.
Nelle stesse ore è emersa la foto di un deputato socialdemocratico di opposizione con un gruppo di giovani nudi, alcuni dei quali facevano un saluto nazista.Il partito di Purra, ultranazionalista e anti-immigrazione è arrivato secondo alle elezioni generali dello scorso aprile e al momento esprime nove ministri nell'attuale esecutivo.
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