"Il potere dell'Ia è in mano a 5 persone. Finalmente ascoltato il nostro allarme"

Il docente Giuseppe Girgenti: "La sfida ChatGpt è politica, non economica"

"Il potere dell'Ia è in mano a 5 persone. Finalmente ascoltato il nostro allarme"
00:00 00:00

Contro i pericoli dell'intelligenza artificiale bisogna difendere la nostra anima. Lo si leggeva in un libro uscito un anno fa (Umano, poco umano, ed.Piemme) in cui Giuseppe Girgenti, docente di filosofia antica all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, e Mauro Crippa, direttore della comunicazione e immagine di Mediaset, invitavano (nel sottotitolo) a fare esercizi spirituali contro l'IA. «E fa piacere - dice il filosofo - che ora ne stia parlando chi ha accolto il nostro allarme con scetticismo». Come Padre Benanti, nell'intervista uscita sul Corriere.

Professor Girgenti, quali erano i rischi che nessuno voleva vedere?

«Abbiamo scritto quanto fosse anomalo che la tecnologia fosse in mano al 70% della Silicon Valley e al 100% delle Big Tech. Padre Benanti, che era molto più conciliante verso l'IA, ora dice la stessa cosa».

Com'è successo che uno strumento di libertà abbia assunto un aspetto dittatoriale?

«Francesco Bacone diceva che sapere è potere: se tu comprendi la tua conoscenza, questa diventa uno strumento di potenza. E la potenza non è democratica».

Diventa un mondo per pochi.

«Quei cinque che hanno capito come il vero successo non sia economico ma politico: le Big Tech si muovevano secondo la logica del capitalismo, le piattaforme cinesi o russe secondo quella del controllo in mano alla Stato. Ora i privati si sono messi al servizio del potere, e non è un caso che fossero tutti attorno a Trump il giorno del suo insediamento».

Uomini unti da un nuovo tipo di grazia.

«Esatto, quella di chi viene colpito dal successo. Un'etica protestante e, volendo, anche del confucianesimo».

Come difendersi, allora?

«Innanzitutto capire i rischi della comunicazione. Tutti sapevano che il video di Trump a Gaza fosse un prodotto dell'IA, eppure si è generato un dibattito reale che lo ha fatto diventare verità. Satira, così era in realtà, per i detrattori del presidente Usa, un progetto reale per chi lo appoggia. Il mondo così diventa sintetico».

Senz'anima.

«Che è quello che ci distingue dalle macchine: la nostra vita non è un calcolo matematico, siamo guidati dalla coscienza. Per Padre Benanti l'IA ha come contropotere la tradizione spirituale cattolica, noi abbiamo attinto dalla sapienza pagana: quella di Socrate, Platone, Aristotele, Epicuro, perché nella saggezza antica ci sono molti rimedi contro la tecnologia. Anche se poi ci siamo ispirati anche a Sant'Ignazio di Loyola e Sant'Agostino».

Che futuro ci aspetta?

«Il rischio è la sostituzione tecnica. Oggi un giornale o un Tg si può fare con un direttore e un computer: ma dov'è lo spirito critico? Ho affrontato il tema con Mauro: far risparmiare l'azienda o salvare i lavoratori? Mi ha risposto che Berlusconi non avrebbe avuto dubbi a scegliere i secondi».

Ai ragazzi di oggi cosa può dire?

«Controllate sempre le fonti delle piattaforme: Gemini, a differenza di ChatGpt, le cita sempre. E poi fate la stessa domanda all'IA due-tre volte da prospettive diverse, per essere sicuri della risposta».

E il progresso?

«Non deve essere demonizzato, ma dobbiamo tenerne le redini. Evitando di lasciarle in mano solo a 5 persone».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica