Per Prada tramonta il nero, il tailleur è rosa

Per Prada tramonta il nero, il tailleur è rosa

Le variazioni più struggenti in fatto di musica le ha composte Bach, quelle più suggestive in fatto di colori le ha dipinte il Padreterno in natura. Quelle più intriganti in fatto di moda le ha disegnate ieri Miuccia Prada che sul costante interrogarsi su cosa sia la bellezza oggi, ha messo da parte almeno due delle sue ossessioni ricorrenti - il nero e il nylon - per aprire prospettive inedite sulla partitura della femminilità. «Un corpo geneticamente modificato verso il bello» spiegava la designer più citata del mondo, prima di mandare in scena una collezione sorprendente e incisiva come un taglio chirurgico. Fra pareti rosa, albicocca e verdino e sedute color nude, prendeva corpo una impeccabile immagine femminile persino quando le modelle indossavano tailleur maschili rosa realizzati in uno speciale jersey morbido e cicciotto. Un inno allo stile lady like ma straordinariamente moderno anche nei tweed e nella stampa con molecole sulla pelle di struzzo. Del resto nessuno è bravo come lady Prada a coinvolgere le donne nel gioco dei contrasti e in un mood soft pop. Una sorta di dialettica tra il vero e il falso, il reale e l'irreale, l'eleganza e il glamour. Liberata dall'insostenibile pesantezza del minimalismo, questa signora di un domani plausibile appare perfetta e credibile quando indossa le vestine rosa, celeste, verdino e verde bluastro come il crisocolla, si adorna di bellissimi gioielli, non rinuncia ai guanti lunghi e colorati neppure quando porta un semplice golfino. Insomma quarantuno uscite, una più bella dell'altra, per dire che la moda è un lavoro importante, allena al cambiamento, è più veloce persino dell'arte. E infatti spesso bisogna fare reset. Questo per Ennio Capasa, significa ripartire dalle proprie radici. «Perché il pop, il vintage, l'astratto non mi stimolano più» spiegava prima di far sfilare una indubbia prova di bravura. In questo punto e a capo, il designer di Costume Nationl si è posizionato nello spazio misterioso della notte con il parka rivisitato da dettagli tuxedo, i cappottini asimmetrici, i micro abiti e quelli lunghi ricami a catenella d'argento. Irresistibile il tailleur maschile completo di gilet nel gessato con filettature ribelli. Tutto rigorosamente nero comopreso l'abito di piume, omaggio alla civetta dell'artista Alberto Tadiello e a tutte le signore indomabili e magnetiche. Tutt'altro film con le ragazze che desiderano i magnifici cappottini della collezione Blugirl. «Abbiamo stampato la lana con fiori e frutta, nella nostra stamperia perché è un lavoro complesso» diceva Anna Molinari deliziando con i motivi delle ceramiche e quelli delle stampe Liberty impressi anche sui completi stile palazzo, su abiti lunghi e leggeri accostati a pezzi boyish in tessuti scozzesi, galles e pied de poule.

Un gioco di contrasti che conquisterà anche alle ragazze romantiche di Just Cavalli pronte a far sfoggio di pellicce che appaiono sontuose anche quando sono fatte di piume degradé e possono accompagnare i lunghi e fluidi abiti di gusto gipsy.

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