"Voglio evitare la discriminazione al contrario: quella nei confronti dei miei cittadini". Il sindaco aretino Alessandro Ghinelli, di Forza Italia, ha messo a punto una misura di aiuto sociale fatta appositamente per gli italiani. L'ha fatta per chi condivide la comunità che si crea intorno alla piazza di un comune e che ne vive le difficoltà. Un messaggio ai profughi e agli extracomunitari che vengono sempre messi di fronte ai cittadini italiani. Ma anche un monito al governo Renzi così impegnato a tagliare i trasferimenti agli enti locali: se mancano le risorse bisogna scegliere gli italiani. "Diamo contributi per i bisogni essenziali dei cittadini - dice a ilgiornale.it il sindaco - Servono a sostenerli nei momenti di difficoltà: ad esempio, per i beni alimentari e per il pagamento delle bollette. Insomma, la sopravvivenza minuta". Ogni anno, compatibilmente con le capacità delle casse del comune, Arezzo mette a disposizione una cifra che si aggira intorno ai 170mila euro per le necessità degli indigenti.
"È una risorsa finita, le domande sono tante ma non possiamo darla a tutti. Per evitare far arrivare i soldi a chi più si lamenta, ho pensato di riservare il contributo ai residenti del comune di Arezzo da almeno 5 anni e che siano in cerca di un lavoro. Vogliamo dare una risposta a loro, a chi ha un rapporto continuo con la città". I cittadini stranieri che da due anni non hanno occupazione, invece, vengono invitati a tornare al loro paese.
Perché non dare il contibuto a tutti?
"Perché è bene dare una priorità ai cittadini aretini. Molto semplice".
Da chi arrivavano principalmente le richieste?
"Ormai da tutti, anche insospettabili. Dagli indigenti agli imprenditori che avevano attività, ma che per pagare l'Imu si sono trovati in mezzo ad una strada. Anche cittadini che tre anni fa avevano una buona dichiarazione dei redditi".
Ci sono altri sindaci, nel Nord Italia, che cominciano a favorire gli italiani e gli abitanti del comune. Perché succede?
"Perché noi sindaci dobbiamo dare le risposte a chi ci ha eletto. Abbiamo difficoltà a ricevere i fondi per i sussidi sociali. Visto che le risorse non sono infinite, faccio delle scelte: ho deciso di dare la precedenza agli italiani residenti".
Come funzionerà?
"Daremo una carta ricaricabile, così da sapere a chi abbiamo dato il contributo e come lo spende. Così saremo sicuri che non lo userà in bevute serali".
Qualcuno l'ha criticata per questa decisione?
"In pochi. Ci ha provato un ex assessore di centrosinistra, dicendo che ci sarebbe dietro un'azione razziale. Ma non ho risposto nemmeno, non capisco come abbia fatto a vederci questo".
Lei si sente razzista per questo?
"Assolutamente no. Innazitutto perché se qualche cittadino straniero regolare, che abita qui da più di cinque anni verrà a chiedere il sussidio, potrebbe ottenerlo. Poi va detto che Arezzo è una città ospitale: tra i capoluoghi della Toscana siamo quello che ha il maggior numero di profughi. E siamo di centrodestra. Ci sono città di centrosinistra che non ne hanno ospitato nemmeno uno. Ho chiesto al governatore Rossi di tirargli le orecchie: chi predica accoglienza poi deve farla".
Anche Matteo Salvini ha
apprezzato la sua iniziativa"Ho visto, sono contento. Mi fa piacere. Salvini è venuto due volte a fare per me campagna elettorale. È stato un buon "compagno" - se non si offende per questo termine - di viaggio".
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