Preso l'ex di Sonia: "È stata colpita con venti coltellate"

Arrestato il killer: è un 39enne pregiudicato. Ha confessato

Preso l'ex di Sonia: "È stata colpita con venti coltellate"

«Stavamo andando al supermercato io e lei da soli, poi è sbucato lui, l'ha presa dal collo e ha cominciato ad accoltellarla e ha continuato dandole più di una ventina di coltellate». Francesco Damiano è sconvolto mentre racconta l'omicidio della sua fidanzata Sonia Di Maggio, uccisa lunedì sera dall'ex sotto i suoi occhi.

Per l'omicidio è già stato arrestato a Otranto Salvatore Canfora, 39enne, pregiudicato di Torre Annunziata, con cui la donna in passato aveva avuto una relazione. Poi la storia era finita e la 29enne riminese un mese fa si era trasferita nel Salento, per vivere con il nuovo compagno.

I due lunedì sera erano usciti di casa per andare al supermercato. «È stato mio figlio a chiamare i soccorsi, ha trovato il coraggio di farlo - dice la madre di lui - siamo uscite, poi siamo rientrate a casa, ma avevo delle cose da acquistare, perciò ho chiesto loro di andare al negozio. Sono usciti tutti e due, come facevano sempre, sono arrivati qua vicino e il suo ex l'ha presa da dietro, non se ne sono neanche accorti. A quanto pare ha accoltellato la ragazza e lei ha fatto anche da copertura a mio figlio. So che aveva avuto delle minacce, che avevano minacciato lui, che faceva una strage, che li ammazzava tutti e due». La coppia si trovava a pochi metri da casa quando è stata affrontata da Canfora, ex parcheggiatore abusivo, che giunto a Lecce in treno e poi a Specchia Gallone in autobus per chiudere i conti con Sonia o convincerla a tornare con lui.

«Lei ha cercato di liberarsi - spiega Damiano - e io nel frattempo stavo cercando aiuto e non c'era nessuno, poi mi sono messo ad urlare ed è arrivato qualcuno. Ma lui era già scappato e lei stava a terra». Canfora è stato bloccato poche ore dopo mentre si dirigeva alla stazione ferroviaria di Otranto, dove probabilmente avrebbe ripreso il treno per la Campania. Inizialmente non ha confessato il delitto, ma ha parlando con gli investigatori del luogo in cui aveva lasciato l'arma del delitto e i vestiti sporchi di sangue. L'ammissione è arrivata poi durante l'interrogatorio alla presenza del sostituto procuratore Alberto Santacatterina.

Parcheggiatore abusivo, da qualche tempo aveva trovato riparo notturno in un dormitorio pubblico, dopo che il 19 giugno scorso era stato dimesso dall'ospedale psichiatrico giudiziario Filippo Saporito di Aversa, dove era stato condotto dopo aver ferito a coltellate un altro parcheggiatore abusivo al culmine di un litigio.

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