Pressing Lega-Fdi-M5s: "Franco subito in Aula". Le preoccupazioni dei dem: discussione urgente

Tutti i partiti reclamano chiarimenti dal ministro dell'Economia, presto l'audizione. I sindacati se la prendono col governo: "Mancato il confronto"

Pressing Lega-Fdi-M5s: "Franco subito in Aula". Le preoccupazioni dei dem: discussione urgente

La trattativa sul possibile matrimonio tra Mps a Unicredit infiamma la maggioranza. E cresce il pressing di tutti i partiti sul ministro dell'Economia Daniele Franco. Il caso va portato in Parlamento, dicono i leghisti che con Fratelli d'Italia chiedono un'informativa urgente al ministro. Ma lo fa anche il M5s, e pure il Pd, che deve fare i conti col timore che la partita sulla banca influenzi le suppletive nella roccaforte dem Siena, dove corre il super candidato Enrico Letta. Sale la tensione e piovono su Chigi e Mef richieste di chiarimenti. E così quando ieri in Aula sta per iniziare l'esame della riforma del processo penale Fratelli d'Italia chiede di inserire nell'ordine del giorno l'informativa del governo sul punto, e che anzi sia subito il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà a riferire in assemblea. Fico nega il dibattito, D'Incà replica: «Non diamo disponibilità ma cercheremo di poter dare risposta nella prossima convocazione con la conferenza di capigruppo nelle prossime ore».

I pentastellati temono «scenari foschi» e «opacità». Chiedono «trasparenza» all'esecutivo: «La trattativa desta preoccupazione e imbarazzo, complice la posizione dell'oggi presidente di Unicredit Pier Carlo Padoan, su cui aleggia lo spettro del conflitto di interessi visto il ruolo di ex ministro. Servono completa trasparenza e collegialità nelle scelte. È necessario che il ministro Franco svolga un supplemento di riflessione coinvolgendo subito il Parlamento e le parti sociali». Il M5s chiede l'immediata convocazione dell'Ufficio di presidenza della Commissione Banche. Che potrebbe riunirsi già oggi - annuncia la presidente grillina Carla Ruocco - per decidere la convocazione del ministro «a strettissimo giro». Da Italia Viva Maria Elena Boschi blinda l'operato dell'ex ministro Padoan e attacca: «Ha evitato il disastro nel 2017. Chi l'ha distrutta va cercato negli ispiratori degli strani accordi con Banca 121 e il mondo dalemiano in Puglia, fino alla sciagurata operazione Antonveneta. Ma purtroppo la storia delle banche in questo Paese viene raccontata solo a senso unico». La questione va portata sul tavolo della maggioranza anche per il responsabile economico del Pd Antonio Misiani: «Per noi adesso è urgente avviare una discussione, anzitutto nella maggioranza. Chiediamo al governo di confrontarsi con il Parlamento, le parti sociali e gli enti territoriali, condividendo i punti chiave di una decisione che ha straordinaria importanza per l'economia del nostro Paese». Secondo l'azzurro Maurizio Gasparri il confronto col governo deve essere «immediato in Parlamento. Altrimenti questa situazione rischia di causare conseguenze gravissime su tutte le intese che riguardano l'economia italiana». Dure le parti sociali.

In una nota congiunta Cgil Cisl e Uil Siena attaccano il governo: «La supponenza con cui l'ad di UniCredit Andrea Orcel ha annunciato la trattativa in esclusiva con il Mef traduce nella pratica le preoccupazioni che le nostre organizzazioni avevano elaborato da tempo ma per l'oggettiva negazione di un confronto con i sindacati da parte del governo, e per le operazioni di preparazione del terreno che si sono susseguite nell'ultimo periodo. Il piatto è servito, e sarà difficile non farlo portare a tavola».

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