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Il processo a Trump alla vigilia delle primarie. Sgambetto dai giudici. E lui: "Pazzi squilibrati"

In aula il 4 marzo per l'assalto a Capitol Hill. Il tycoon voleva il rinvio al 2026

Il processo a Trump alla vigilia delle primarie. Sgambetto dai giudici. E lui: "Pazzi squilibrati"
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Inizia a prendere forma il calendario dei processi a Donald Trump, e al contrario di quanto chiedeva l'ex presidente americano, si intreccia indissolubilmente con la fase calda della stagione elettorale per la corsa alla Casa Bianca. Ieri la giudice Tania Chutkan, nominata da Barack Obama, ha fissato per il 4 marzo 2024 l'inizio del procedimento federale a Washington a carico del tycoon per l'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio. Si tratta di una giornata cruciale visto che cade alla vigilia del Super Tuesday, il super martedì delle primarie repubblicane in cui vanno al voto un gran numero di stati e possono essere conquistati circa un terzo dei delegati totali per la nomination.

«Trump, come ogni imputato, dovrà far sì che la data del processo vada bene indipendentemente dal suo programma», ha affermato Chutkan respingendo la tesi della difesa secondo cui si deve tenere conto della candidatura di The Donald. Il procuratore speciale Jack Smith aveva proposto il 2 gennaio, pochi giorni prima del calcio d'inizio delle primarie Gop con i caucus in Iowa, mentre il team legale del tycoon ha chiesto un rinvio all'aprile 2026, quasi un anno e mezzo dopo le elezioni presidenziali, per l'enorme mole di documenti da consultare. Ovviamente la decisione è un bel colpo per Trump, che è tornato sul suo social Truth per chiedere che il caso sia archiviato, accusando Joe Biden di seminare «divisione, rabbia e odio» facendo incriminare il suo principale rivale politico. L'ex comandante in capo ha previsto che «le cose potranno solo peggiorare perché questi pazzi squilibrati non conoscono limiti», e ha insinuato che gli assistenti del procuratore speciale Jack Smith - uno «squilibrato» - si sono incontrati con alti funzionari alla Casa Bianca «proprio prima che questi depravati mi incriminassero per nulla». «Se è così, e così è, significa che Biden e i suoi delinquenti fascisti sapevano e approvarono la forma di interferenza elettorale che divide questo Paese, nonostante insistessero sul fatto che non sapevano nulla», ha proseguito, ribadendo che «è tutta una grande bugia».

Per quanto riguarda il caso in Georgia sui tentativi di ribaltare il voto del 2020 nello stato, invece, il 6 settembre si terrà l'udienza in cui Trump e i 18 co-imputati dovranno presentarsi al tribunale di Atlanta per dichiararsi colpevoli o meno. Sull'inizio del processo il giudice della contea di Fulton Scott McAfee ha stabilito che il 23 ottobre inizierà il primo processo a uno dei co-imputati, Kenneth Chesebro, uno degli avvocati accusati di aver orchestrato il piano per i falsi elettori. La procuratrice Fani Willis aveva proposto la stessa data per tutti, ma al momento non è chiaro quando inizierà quello di Trump.

E poi ci sono gli altri due procedimenti: quello a New York sui pagamenti illeciti all'ex porno star Stormy Daniels inizierà il 25 marzo 2024, mentre quello in Florida per i documenti top secret portati a Mar-a-Lago il prossimo 20 maggio.

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