Prof senza titolo e registri col trucco. La lista nera dei diplomifici italiani

In 8 mesi ispezionate 70 scuole paritarie in Campania, Lazio, Sicilia. A 47 tolta l'abilitazione. I sospetti nati dal boom di iscritti alle quinte

Prof senza titolo e registri col trucco. La lista nera dei diplomifici italiani
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La notte prima degli esami non sarà emozionante allo stesso modo per tutti. Lo sarà per chi ce l'ha messa tutta, per chi ha i bigliettini nascosti nel vocabolario e in ogni dove, per chi ha studiato così così ma si giocherà il tutto e per tutto, a cominciare dagli scritti di domani. Sarà un po' meno elettrizzante e poetica per chi andrà sul sicuro, con il voto garantito dall'assegno di papà.

Alla vigilia della maturità, il ministero dell'Istruzione snocciola l'elenco degli istituti che assicurano il diploma facile, previo pagamento. La lista nera è il frutto di un'indagine che va avanti da 8 mesi e che si è concentrata soprattutto sulle scuole paritarie sospette: quelle in cui il numero degli alunni è impennato in modo esponenziale (anche fino al 166% in più) dalla quarta alla quinta. E in cui le rette sono particolarmente alte. Non solo, un altro elemento che ha fatto pensare al diploma regalato è anche l'alto numero di assenze consentito (più alto rispetto alle altre scuole): la formula perfetta per permettere a tutti di iscriversi, anche agli studenti che arrivano da lontano e che a fatica riuscirebbero a essere presenti tutta la settimana. I controlli, mai così diffusi in precedenza, hanno riguardato 70 scuole paritarie di II grado delle regioni Campania, Lazio e Sicilia. Per 47 di queste le direzioni scolastiche regionali, competenti in materia, hanno già avviato, nel rispetto delle regole sul contraddittorio, le procedure per la revoca della parità. In pista 71 collegi ispettivi, scrupolosissimi e ben determinati a mettere ordine nel mondo delle scuole paritarie, salvando quelle che meritano.

«Annunciamo con soddisfazione la conclusione del piano straordinario di vigilanza contro il fenomeno dei diplomifici. Da questo governo nessuna tolleranza verso chi non rispetta la legge - interviene il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara - Ribadiamo il nostro impegno per garantire standard di qualità a tutti gli studenti, che frequentino scuole statali o paritarie». Dal prossimo anno scolastico il ministero metterà in atto «misure legislative per contrastare sul nascere abusi e storture e garantire un'istruzione di qualità in tutti gli istituti del sistema pubblico, di cui le paritarie rappresentano un anello importante». Molte le irregolarità trovate dagli staff di 007 del ministero. Tra le più gravi ci sono: numero di aule insufficienti ad accogliere tutti gli iscritti, eliminazione totale di alcune materie dagli orari della settimana, classi quinte con il 90% degli studenti provenienti da fuori regione, professori senza abilitazione, lacune e incongruenze nella tenuta dei registri cartacei ed elettronici che minano la veridicità di quanto attestato. Se per la maturità di quest'anno non si può fare nulla, dall'anno prossimo si cambia musica, con regole più ferree e chiare. Il germe dei diplomifici serpeggia nel mondo delle paritarie da parecchio tempo. Il portale Tuttoscuola aveva già fotografato la situazione delle scuole sospette individuando 92 istituti anomali sui 1.423 paritari che portano gli studenti all'esame di maturità. Sono nel 2023 pare che gli studenti con la maturità sospetta siano stati 10mila, per un giro di affari (tra iscrizioni, rette e trasferimenti) di 50 milioni di euro.

«L'anno scorso - scrive Tuttoscuola - nel passaggio dalla quarta alla quinta, la scuola statale ha perso oltre 30mila studenti, mentre la paritaria ne ha acquisiti quasi altrettanti. In particolar modo alcuni istituti hanno registrato un'impennata delle iscrizioni». Alcuni sono passati da 70 a mille alunni, da 10 a 300, con percentuali che vanno dal +1500% al +6.800%.

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