La rivelazione di Giorgetti: "Una crisi di governo? Ecco cosa sanno tutti"

Il vicesegretario della Lega attacca i giallorossi: "Una banda di incapaci, il popolo potrebbe esplodere". E scommette: "Il centrodestra vincerà a mani basse le prossime elezioni, ma ora non è pronto per governare"

La rivelazione di Giorgetti: "Una crisi di governo? Ecco cosa sanno tutti"

Nel giorno del suo 54esimo compleanno Giancarlo Giorgetti mette in campo tutta la sua esperienza politica e prova ad analizzare gli scenari futuri per il nostro Paese. L'emergenza Coronavirus ha finito per esasperare quella parte di popolazione che già da anni faceva i conti con sofferenze economiche e sociali: "Il Paese è più impaurito che incazzato. Ed è depresso. Ma quando la paura finirà potrebbe esplodere". Complice anche la gestione della seconda ondata da parte dell'esecutivo, che sapeva benissimo che il Covid-19 si sarebbe ripresentato in maniera più preoccupante rispetto all'estate: "Al governo c’è una banda di incapaci, che si tiene in piedi solo grazie a una favorevole congiunzione astrale".

Eppure la maggioranza presto potrebbe crollare. Matteo Renzi, sebbene continui a smentire l'intenzione di far venire giù tutto aprendo una crisi, ai suoi va ripetendo di essere disposto ad andare fino in fondo e a far valere il suo peso in Parlamento. Dunque la sorte dei giallorossi sembra dipendere proprio dal leader di Italia Viva, che potrebbe farsi forza della recente vittoria di Biden in America: "Renzi è suo amico, o almeno crede di esserlo, e con lui alla Casa Bianca si sentirà più forte, penserà di avere l’arma nucleare, e magari sarà disposto a forzare la mano e a rischiare. Sta accadendo. Ho visto che ha anche postato una sua foto con il nuovo Mr. President, come a dire: in Italia mi sottovalutate, ma io ho amici potenti".

"Conte cadrà? Lo sanno tutti"

Nei giorni scorsi Matteo Salvini aveva lanciato l'idea di un governo ponte che possa portare l'Italia a nuove elezioni. La proposta ha provocato l'ira dell'alleata Giorgia Meloni che si chieda ancora se nelle intenzioni dell'ex ministro dell'Interno ci sia un governo insieme al centrosinistra pur di occupare posti di potere. La reazione della presidente di Fratelli d'Italia è stata però vista male da Giorgetti: "Ha protestato subito, per ragioni di competizione elettorale". Invece reputa intelligente la mossa del leader leghista, che ha compreso come in politica siano necessari - oltre al consenso elettorale - alleanze e credibilità: "Deve utilizzare questo non breve tempo per uscire dal personaggio che gli hanno cucito addosso, e acquisire l’affidabilità di uomo di governo, interna e internazionale".

L'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri è convinto che Giuseppe Conte non arriverà a fine legislatura e che quando cadrà si formerà un'altra maggioranza: "Lo sanno tutti". Anche perché si troverà "una cinquantina di eletti disposti a far nascere un altro governo verranno fuori", soprattutto tra coloro che - alla luce del taglio dei parlamentari - non vedranno mai più Montecitorio e Palazzo Madama. Ma non sa dire quale possa essere l'alternativa. Giorgetti però, nel colloquio con Antonio Polito per il Corriere della Sera, ha messo le mani avanti su quella che è l'attuale situazione del centrodestra: "L'opposizione è ancora una compagnia di ventura, vincerà a mani basse le prossime le elezioni, quando ci saranno, ma non è pronta a governare. È come se il centrodestra di oggi avesse paura di un altro centrodestra, diverso, che invece è proprio quello che serve all’Italia".

Infine il vicesegretario della Lega si è detto piuttosto preoccupato per l'immagine complessiva del nostro Paese. Non mancheranno momenti decisivi, come ad esempio l'elezione del prossimo presidente della Repubblica. "Potrebbe diventare un brutto spettacolo. Luogo di mercanteggiamento dei voti di parlamentari a fine corsa, occasione di frantumazione e caos", ha avvertito.

Ecco perché ritiene che la cosa migliore sia quella di chiedere a Sergio Mattarella di restare e accompagnare la nascita del nuovo Parlamento con 400 seggi in meno: "Sarà poi quello a fare, come è giusto, le scelte del futuro settennato".

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