"Progressi anche alle elementari. Investiti 325 milioni nel Mezzogiorno"

Il ministro dell'Istruzione: "Orgoglioso dei risultati. Sull'abbandono già raggiunto l'obiettivo Pnrr 2026"

"Progressi anche alle elementari. Investiti 325 milioni nel Mezzogiorno"
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«Dati veramente incoraggianti». Snocciola i numeri dell'ultimo Rapporto Invalsi del 2024 e vede il bicchiere mezzo pieno il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

Durante il suo mandato la competenza degli studenti è migliorata. E questo grazie ad una politica di sostegno per arginare disaffezione e abbandono scolastico.

«Sono orgoglioso dei risultati raggiunti. Sulla dispersione esplicita, scendiamo dall'11,2 di due anni fa, al 10,5 del 2023, alla previsione del 9,4 per il 2024. Abbiamo praticamente raggiunto l'obiettivo PNRR 2026 e siamo quasi all'obiettivo 2030».

Merito della sua Agenda Sud?

«Abbiamo investito 325 milioni in 245 scuole a rischio del Mezzogiorno abbiamo introdotto i tutor, laboratori con i fondi Pnrr e ora raccogliamo i primi frutti. Anche la dispersione implicita, relativa al rapporto fra competenze acquisite e percorso scolastico raggiunto, è scesa dal 7,5 del 2019 e dall'8,7 del 2023 al 6,6, segno che le competenze migliorano».

Però l'Invalsi segnala le prime criticità alle elementari.

«In realtà le competenze in matematica in seconda salgono di due punti e in quinta di cinque. Quindi c'è un miglioramento».

Alle medie c'è un arretramento in italiano nel Nord. A causa degli stranieri presenti nelle classi?

«I ragazzi di prima generazione che vivono nelle periferie delle grandi città hanno un rendimento drammaticamente basso, in quinta elementare è come se fossero indietro di un anno. Ma le criticità riguardano anche le scuole delle periferie di Roma. Da qui la decisione di varare Agenda Nord. Poi vogliamo sostenere gli alunni stranieri che non conoscono l'italiano con insegnanti reclutati appositamente per l'insegnamento della nostra lingua».

Alle medie tutti i ragazzini sono scarsi in matematica, soprattutto al Sud.

«Bisogna guardare all'evoluzione, al Sud aumenta di un punto la preparazione, al Nord è stabile».

Ma i numeri sono sempre bassi: 4 su dieci è insufficiente.

«Veniamo da una situazione disastrosa. E ora dobbiamo guardare alla tendenza: stiamo migliorando o stiamo peggiorando? Soprattutto c'è un netto miglioramento in tutte le materie in quinta superiore, con un Sud che aumenta le performance del doppio rispetto al Nord, si riduce dunque uno storico divario».

Rimane il fatto che mancano i docenti in materie scientifiche, Sono pagati troppo poco?

«Nessun governo aveva mai investito tante risorse come l'attuale. Stiamo aumentando gli stipendi dei docenti con due contratti e con la riforma dell'istruzione tecnico- professionale abbiamo previsto il potenziamento di italiano, matematica e inglese. Con le nuove linee guida sulla matematica, intendiamo stimolare l'interesse dei giovani verso questa materia».

Lei crede che togliendo i cellulari ai ragazzini la preparazione scolastica possa migliorare?

«Da settembre alle elementari e alle medie non si potrà più usare. I dati scientifici dimostrano che l'abuso del cellulare ha degli effetti negativi sulla concentrazione e l'apprendimento».

Ma i genitori glieli lasciano usare senza controllo.

«E qui sbagliano. Prima di dormire leggano un libro ai propri bambini, lasciarli soli con un cellulare è come mettere loro in mano una bomba».

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