La promessa di Kim Jong-un «Smantello il sito nucleare»

Tra il 23 e il 25 maggio cerimonia a Punggye-ri con la stampa occidentale. Esperti scettici: è già inutilizzabile

Sarà smantellato tra il 23 e il 25 maggio - il giorno esatto dipenderà dalle condizioni meteorologiche - il sito nucleare nordcoreano di Punggye-ri, utilizzato almeno sei volte negli ultimi anni per testare nelle profondità delle montagne ai confini con la Cina gli ordigni destinati a formare l'arsenale atomico di Kim Jong-un. Lo ha annunciato un comunicato ufficiale del regime di Pyongyang, confermando il clima di collaborazione con gli Stati Uniti in vista dell'incontro di Kim con il presidente americano Donald Trump fissato per il prossimo 12 giugno a Singapore.

Il regime enfatizza, come già a suo tempo aveva dichiarato lo stesso Kim in occasione del suo incontro con il presidente sudcoreano Moon Jae-in, la portata anche simbolica dell'evento, e anticipa che per la tappa finale della vicenda di Punggye-ri è stata organizzata una cerimonia, alla quale saranno ammessi giornalisti di cinque Paesi: Corea del Sud, Stati Uniti, Cina, Russia e Gran Bretagna. Una scelta di trasparenza, sottolinea Pyongyang, che ricorda che lo smantellamento prevede tra l'altro la distruzione dei tunnel con l'impiego di esplosivo e la chiusura degli accessi alle gallerie del sito sotterraneo.

Rimangono però le perplessità di molti esperti internazionali. Monitoraggi effettuati da scienziati europei e cinesi, infatti, avevano da tempo condotto a ritenere che Punggye-ri non sia in realtà più utilizzabile. Dopo l'ultimo test eseguito nello scorso settembre, secondo questi osservatori, la montagna di granito che contiene il sito sarebbe in parte collassata su se stessa, e se si cercasse di farvi esplodere altri ordigni le conseguenze potrebbero essere catastrofiche: la stessa Cina sarebbe molto preoccupata delle possibili ricadute ambientali dovute a contaminazione radioattiva dell'atmosfera.

Perfino Kim Jong-un, ovviamente a conoscenza di queste obiezioni, aveva giocato d'anticipo in occasione del suo primo annuncio a effetto sullo smantellamento del sito atomico. «Sento dire che Punggye-ri sarebbe ormai inservibile - dichiarò il dittatore nordcoreano - ma voi non sapete che laggiù vi sono ancora, intatte, due gallerie più grandi di quelle che abbiamo già utilizzato». Kim assicurò che tutto sarebbe stato verificabile. Comunque stiano le cose, rimane il fatto che il programma militare atomico della Corea del Nord impiega a vario titolo una rete di siti piuttosto estesa, e che la chiusura di Punggye-ri non ne segnerebbe la fine.

Continua intanto la luna di miele anticipata tra Washington e Pyongyang.

Il segretario di Stato americano Mike Pompeo, durante l'incontro con la collega sudcoreana Kang Kyung-hwa nella capitale degli Usa, ha promesso l'impegno della Casa Bianca per «far raggiungere la stessa prosperità dei nostri amici sudcoreani alla Corea del Nord se questa «intraprenderà un'azione coraggiosa per denuclearizzare velocemente». Il migliore risultato che Trump si attende dal negoziato con Kim, ha insistito la portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders, sarebbe la denuclearizzazione completa».

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