Pronti sei miliardi di aiuti. Spunta il taglio del cuneo

Lunedì il decreto contro il caro prezzi: accise calmierate fino a giugno, meno tasse sul lavoro

Pronti sei miliardi di aiuti. Spunta il taglio del cuneo

Il governo vara gli ultimi ritocchi al «decreto Aiuti» che dovrebbe approdare lunedì, dopo il rinvio di ieri, sul tavolo del Consiglio dei ministri per il via libera. Dai sussidi per imprese e famiglie contro il caro bollette al taglio delle accise sulla benzina: l'esecutivo è orientato a inserire tutte le misure su unico provvedimento.

I partiti continuano il pressing per strappare lo scostamento di bilancio. Il ministro dell'Economia Daniele Franco non apre spiragli: l'impegno complessivo sarà di circa 6 miliardi di euro. «Stiamo preparando un decreto da 6 miliardi che con quelli precedenti porta il totale degli interventi a 21 miliardi negli ultimi 4 mesi. Stiamo vedendo se ci sono altre risorse disponibili», spiega il titolare del Tesoro, che secondo fonti governative punta ad arrivare a 8 miliardi. L'esecutivo si muove in un sentiero stretto, dove va mantenuta ferma la barra dei conti pubblici. Un pacchetto di misure sembra già aver incassato l'ok: si va verso la proroga di due mesi del taglio delle accise sulla benzina.

L'esecutivo valuta una riduzione di 30 centesimi del prezzo sul metano. Un miliardo sarà destinato contro il caro materiali con la revisione dei prezzi per gli appalti. E si sta, infine, discutendo dell'ipotesi di prolungamento oltre il 30 giugno del termine per accedere al Superbonus per le villette. Sul capitolo superbonus, si lavora per intervenire sulla discrepanza tra la scadenza del superbonus110 per le case popolari, prevista per il 31 dicembre 2023 per chi al 30 giugno 2023 abbia effettuato il 60% dei lavori, rispetto ai condomini che invece hanno più tempo per usufruire della misura. Nel pacchetto sarà previsto poi lo snellimento degli iter autorizzativi per la produzione da eolico e fotovoltaico. «Stiamo lavorando per diversificare le fonti di approvvigionamento, in particolar modo per il gas per il quale sono stati conclusi rilevanti accordi con Algeria, Angola e Congo e contestualmente stiamo programmando l'ottimizzazione dei nostri stoccaggi di gas per l'autunno prossimo e l'autoproduzione di gas. Stiamo semplificando tutte le procedure per gli impianti Fer e un decreto che potrebbe andare in Consiglio dei ministri lunedì stesso potrebbe segnare una poderosa svolta sul fronte dei rigassificatori, per i quali abbrevieremo e semplificheremo le procedure, nominando i presidenti di Regione commissari straordinari per l'autorizzazione delle opere», conferma Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie, intervenendo all'assemblea generale di Unindustria. Il commissario per il Giubileo di Roma (il sindaco Roberto Gualtieri) assume anche le competenze in materia di rifiuti assegnate per legge alla Regione Lazio. Il Mise istituisce un fondo triennale (5 milioni annui) per l'attrazione degli investimenti esteri. La novità importante contenuta nella bozza del decreto è la deroga di almeno sei mesi alle autorizzazioni integrate ambientali per la «massimizzazione» dell'utilizzo delle centrali a carbone presenti sul territorio italiano. Altro capitolo aperto è quello relativo agli aiuti per gli enti locali contro il caro bollette. Escluso per ora l'innalzamento a 30mila euro del tetto Isee per ottenere il bonus sociale. Il bonus sociale per luce e gas riservato alle famiglie con Isee fino a 12.000 euro diventa in qualche modo «retroattivo», con la possibilità di compensare le bollette già pagate con quelle future. Ma nel decreto potrebbe trovare spazio anche il taglio del cuneo per difendere i salari, chiesto a gran voce dal Pd.

Sul tavolo ci sarebbero circa 7-800 milioni, dopo il miliardo e mezzo stanziato per ridurre i contributi a carico dei dipendenti con i redditi fino a 35mila euro. Una misura una tantum per il 2022, che ora, e sempre a tempo, potrebbe essere rafforzata.

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